GROSSETO – «La vendita delle farmacie comunali non può essere una questione da far restare nei confini, pur legittimi, del Consiglio comunale». Contro la delibra approvata dalla maggioranza che sostiene la giuntra di Emilio Bonifazi si schiera Scetla Civica Grosseto che chiede di fare un passo indietro rispetto alla decisione di vendere le quote di Farmaicie Comunali Riunite.
Per Scelta Civica infatti ci sarebbero sia problemi di metodo che di merito rispeto a questa decisione: «troppo carente l’informazione e il coinvolgimento della comunità locale – dice Pietro Merlini, coordinatore provinciale –, che ha il diritto di conoscere più in dettaglio le motivazioni e le finalità della decisione di vendere una parte del loro patrimonio».
Sul merito invece la contestazione riguarda vari aspetti. «Quale è la convenienza per i cittadini nel privarsi di un’attività che garantisce al loro Comune un’entrata annuale consistente e sicura? Perché, poi, privarsene proprio adesso? E, soprattutto, perché sulla base di una sola perizia? Qualunque cittadino, infatti, per vendere la propria casa consulterebbe più periti: a maggior ragione quando si tratta di valutare un’attività come quella delle farmacie, perché non chiedere più stime, magari a società specializzate e al di fuori dal Comune interessato?»
«La proposta del M5S di raccogliere le firme necessarie per indire un referendum comunale trova il nostro pieno sostegno: qui non si tratta di fare battaglie di primogenitura, ma di far convergere le forze di tutti su obiettivi comuni. Per questo, dichiariamo la nostra piena disponibilità su tale iniziativa, non certo per rincorrere l’onda della protesta, ma per riportare i cittadini al centro dell’agenda politica locale».
«Proponiamo di più a tutte le forze politiche e associative di buona volontà: andare oltre la sola cessione delle farmacie, estendendo l’iniziativa referendaria alla dismissione del patrimonio pubblico, in considerazione dell’avvenuta decisione di vendere anche il campeggio comunale di Principina».
«La Giunta non ha da temere l’iniziativa, né da considerarla ostile: può essere, anzi, un’occasione per spiegare le proprie posizioni, lavorando tutti per l’interesse generale, che è l’unica vera motivazine di qualunque mandato elettorale».