VOLTERRA – Un appello a fare squadra per il futuro del territorio. È il messaggio emerso dalla seduta del Consiglio comunale aperto che si è svolto a Volterra martedì 3 settembre. Una seduta partecipata a cui sono intervenuti numerosi cittadini, i sindaci di Zeri, Pontremoli, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Piazza al Serchio, Porto Azzurro, eil sindaco di Capalbio Luigi Bellumori, rappresentanti di associazioni e comitati dai territori toscani che, come Orbetello, Pitigliano, Massa Marittima e Volterra, sono al centro della riforma sanitaria regionale (Piazza al Serchio, Fivizzano, Massa Marittima, Firenze, Figline Valdarno, Montagna Pistoiese, Pontremoli, Saline di Volterra e Volterra). Presenti anche l’onorevole Morganti e i consiglieri regionali Staccioli e Lazzeri. «Una seduta fortemente voluta dall’Amministrazione comunale di Volterra di concerto con numerosi altri sindaci e confermata anche quando l’assessore regionale Marroni ha disdettatto la sua presenza – spiega il sindaco del Comune di Capalbio Luigi Bellumori – per capire se le decisioni prese sulla sanità avranno delle conseguenze sui territori e se danneggeranno le generazioni future. Noi siamo fortemente convinti che siano i Consigli comunali i luoghi più idonei dove prendere le decisioni che riguardano i cittadini e non vadano imposte dall’alto ancorchè motivate da lodevoli intenti”. Numerose comunità toscane hanno detto “no” con migliaia di firme alla Casa della Salute che, secondo la riforma regionale, dovrebbero nascere all’interno degli ospedali “piccoli”, firme non possono finire nel cassetto di qualche burocrate o tecnico regionale. “La politica tutta deve prendere atto di queste firme che esprimono un disagio”. Il 5 settembre, intanto, è arrivata in IV Commissione regionale sulla sanità la comunicazione sulla data dell’audizione dei 27 Comuni che hanno aderito all’appello lanciato dalla rete dei Sindaci.
Lucia Baracchini primo cittadino di Pontremoli ha portato la testimonianza del suo territorio al centro di «una situazione delicata con ripercussioni negative da questo piano di riorganizzazione attuato dalla Regione che è solo un piano numerico e di risparmio che non tiene conto delle reali esigenze dei cittadini. Se la Regione pensa che dobbiamo continuare a vivere nelle zone definite “marginali”, ci devono dare possibilità di farlo in maniera dignitosa». «Anche gli ospedali della Costa d’Argento rischiano di essere seriamente depotenziati – è stato il commento di Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio – Non è in discussione l’importanza delle Case della salute quanto l’individuazione dei luoghi dove collocarle. La discussione su questo tema va portata avanti con serenità ma con il convincimento di non depotenziare. La ASL Maremmana ha dimostrato di essere modello virtuoso rispetto ad altre ASL toscane è evidente che la Politica debba farsi carico delle esigenze di questa terra senza ma e senza se altrimenti dalle altre parti fanno i buchi (leggasi ASL di Massa) e pantalone paga e qua la ASL virtuosamente efficiente mazzia le Comunità. Oppure si dovrebbe spiegare per bene ai cittadini della Maremma come mai in 102 km tra Massa (che ha fatto i buchi) e Prato si realizzano 4 nuovi mega ospedali ed invece in Maremma o altrove si procede ai depotenziamenti, ridimensionamenti financo le chiusure. Fare Sanità a Firenze per quanto qualcuno si sforzi a voler dimostrare il contrario è più facile che farlo in territori disagiati ma i cittadini sono sempre toscani ed il presidente Rossi più che Marroni dovrebbe saperlo bene che gli indici di raffronto non possono essere paragonabili o di tipo verticistico. ».
«Da parte nostra c’è la volontà di condividere questo percorso sulla sanità – ha aggiunto Paolo Fantoni, sindaco del Comune di Piazza al Serchio -. Tutti i nostri sforzi devono essere convogliati nel far capire alla Regione i sacrifici di chi vive nei territori marginali e i costi che gravano sui cittadini. Costi anche sanitari». Un auspicio perché quanto emerso dal Consiglio comunale aperto non vada perso è stato espresso dal sindaco di Zeri Egidio Pedrini:«Faccio appello a tutti i sindaci presenti perché dobbiamo dare un seguito a questa seduta –ha detto – La speranza è che insieme possiamo fare squadra e continuare questa battaglia». A sottolineare l’importanza della rete tra sindaci è stato il primo cittadino di Porto Azzurro, Luca Simoni in rappresentanza di «una popolazione isolana che si sente isolata e su cui gravano costi eccessivi. Ma grazie a questa rete ci sentiamo meno soli e sappiamo di avere un sostegno solido nelle 27 comunità che hanno aderito al progetto di fare sistema sulla riforma sanitaria». Confronto e maggiore comunicazione è quanto auspica il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina Gaddo Lucio Gaddi che è intervenuto anche a nome del sindaco di Pomarance: «In uno Stato democratico dovrebbe essere scontato il confronto su tematiche regionali sulla sanità e nel programmare scelte così importanti per il futuro delle comunità. Invece la Regione Toscana, che si vanta di essere all’avanguardia in materia di sanità, sono mancate progettualità, programmazione e approfondimenti con i legittimi rappresentanti dei territori. E così abbiamo scoperto che esiste un’Italia di serie B, cosa che noi non vogliamo essere».