GROSSETO – La politica non ha ancora capito che cosa è il Movimento 5 Stelle. Ne sono convinti i “grillini” di Grosseto che tornano a parlare della loro iniziativa per “stoppare” la vendita della farmacie comunali (nella foto Giacomo Gori, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle).
«Sono i cittadini ad aver chiesto di lavorare a un referendum sulla vendita delle farmacie» dicono i 5 Stelle perché il rappresentante in consiglio è solo un portavoce dei cittadini.
I cittadini chieodno e il Movimento 5 Stelle elabora. Un’azione quella del Movimento che si è concentrata sulla delibera di agosto e non su quella di marzo perchì quella, come dicono, era solo «una delibera di indirizzo».
«La discussione – spiegano i 5 Stelle – sulle farmacie ha subito nell’ultimo periodo una accelerazione improvvisa che non ha permesso di intervenire tempestivamente. Questo è un tipico atteggiamento di chi ci amministra, un atteggiamento di chiusura che blinda, giocoforza, gli atti già carenti delle necessarie informazioni».
«Dal punto di vista politico sembra che la maggioranza consideri di “opposizione” lo strumento referendario mentre invece per il Movimento è uno strumento dei cittadini e soprattutto dell’amministrazione incaricata a governare, la quale dovrebbe utilizzare molto più spesso tali opportunità; non dimentichiamoci che è un referendum consultivo e non abrogativo o deliberativo; la maggioranza dovrebbe consultare molto spesso i cittadini, ma non lo fa quasi mai».
«Sulle farmacie abbiamo detto la nostra ogni qual volta se ne sia parlato. La proposta del M5S c’è eccome. Abbiamo lanciato un appello per far nascere una protesta e una proposta referendaria; sono arrivati molti riscontri positivi, anche da altre forze politiche a cui lanceremo l’avvio di un coordinamento in settimana».
Il referendum lo abbiamo chiesto nel momento in cui stavamo appunto dibattendo la delibera in consiglio, ma anche nelle precedenti sedute della Commissione. Qualcuno ha risposto? Qualcuno si è preoccupato di valutare anche questa opzione? No! La delibera è stata approvata a colpi di maggioranza».
In merito poi alla pubblicazione delle “facce dei consiglieri i 5 Stelle chiarisocno. «Non capiamo davvero come ci si possa vergognare di mettere alla luce del sole le proprie preferenze espresse in Consiglio. Ma quale gogna mediatica. Piuttosto è giusto parlare di trasparenza e di conoscenza. Ad oggi il sistema informatico del Comune non permette al cittadino di sapere come ha votato il suo consigliere di riferimento e questo non è accettabile e cerchiamo di sopperire a questa mancanza. Se il formato “poster” non è piaciuto ai consiglieri di maggioranza, possono sempre suggerirci una forma alternativa che li aggradi di più, anche perché da oggi in poi, tutte le votazioni in Consiglio saranno diffuse su tutti i canali di comunicazione a noi disponibili».