GROSSETO – La proposta di un referendum consultivo sulla vendita delle farmacie scatena la reazione della maggioranza che critica l’attegimanento del Movimento 5 Stelle: proprio i “grillini” di Grosseto avevano lanciato questa proposta.
Una vicenda, quella della cessione delle quote delle Farmacie comunali riunite, che in città ha aperto un dibatitto nell’opinione pubblica non senza polemiche. E così dal centrosinistra arriva il documento firmato dai capigruppo di maggioranza per contrabattere le istanze portate avanti dei 5 Stelle.
«Proporre di organizzare un referendum consultivo – scrivono dal centrosinistra – fra i cittadini è senz’altro lecito» tuttavia i 5 Stelle, per la maggioranza che guida il comune, soffrirebbero di “distrazione istituzionale” e avrebbero potuto intervenire prima sulla questione visto che nel marzo scorso era stato approvato un atto di indirizzo proprio sulla vendita delle quote.
Ma se la proposta di referenudm risulta lecita, «inacettabile è l’iniziativa di gogna mediatica nei confronti di chi non la pensa come loro (cioè come il Movimento 5 Stelle, ndr), fatta pubblicando le foto dei consiglieri comunali. Anche questo fatto la dice lunga della qualità della loro azione politica. In realtà nulla di specifico il Movimento 5 stelle dice dell’atto approvato, manifestando la semplice sua contrarietà, non spiegandone però il merito».
«È falso che ci sia stata una svendita. Non si spiega infatti in quale modo questa sarebbe congegnata, visto che il Comune ha solo approvato la base d’asta, e quindi ancora non si può sapere quanto sarà il ricavato effettivo, che sarà determinato dal mercato».
«Ed infine viene omesso tutto il dibattito che c’è stato, anche in seno alla maggioranza, compresi gli emendamenti approvati a precisazione del prezzo di vendita e a tutela dei lavoratori. Invece, dal movimento, nessuna analisi o proposta è mai giunta da marzo ad oggi».
«A quanto pare, anche stavolta al movimento 5 stelle non interessa il contenuto, non interessa migliorare le cose, altrimenti avrebbero fatto proposte per tempo (emendamenti o mozioni), non interessa quindi l’effettivo interesse dei cittadini, interessa solo creare la polemica, con un metodo che ormai è noto e che è agevole smascherare».
«Governare nell’interesse dei cittadini vuol dire ben altro, significa infatti confrontarsi con i problemi e con la realtà che attanagliano le finanze di tutti i Comuni di Italia, anche attraverso scelte dolorose ma sicuramente pensate nell’interesse dei Cittadini e dei lavoratori».