GROSSETO – Come saranno investiti i soldi che verranno incassati dalla vendita delle Farmacie comunali? Se lo chiede Fare Grosseto, che si chiede «La Società Farmacie Comunali non era il solito carrozzone in perdita, bensì un’azienda sana, che ha portato al comune capoluogo un introito di centinaia di migliaia di euro all’anno. Perché dunque vendere le azioni?» Non convince il movimento neanche la perizia del valore economico della società, valutata al 31 dicembre 2012 in 12milioni, 390 mila e 267euro.
«Perché affidarsi ad una sola perizia? In fin dei conti sono in ballo cifre più che consistenti – commentano da Fare Grosseto –. Se c’erano impellenti necessità di bilancio, si potevano valutare soluzioni alternative, vendere la sola farmacia comunale o una delle FCR Spa. C’è poi la questione occupazione, da non sottovalutare. Nell’eventualità della privatizzazione, è necessario pensare anche agli attuali dipendenti, che vanno tutelati. Oltretutto i compratori delle farmacie potrebbero essere più di uno. In questo caso, bisogna garantire le stesse tutele a chi ci lavora». «Un privato che investe 12 milioni di euro, ragionando in termini imprenditoriali, la prima cosa che valuta è il costo del lavoro, quelle clausola di salvaguardia per i diritti dei lavoratori inserite nel bando, potranno veramente garantire a tutti i dipendenti la certezza del lavoro. Vorremmo che il sacrificio di questa alienazione servisse almeno per realizzare qualche progetto importante, con ricadute positive per la città – concludono dal movimento – La nostra speranza è che, per lo meno, gli introiti vengano destinati al sociale e al comparto scuole. Non vorremmo che il ricavato della vendita delle farmacie servisse solo a ripianare qualche debito di troppo del Comune di Grosseto».