a cura di Marina Sarti
Un paesino, che d’inverno conta poche anime, per il Palio si trasforma, si colora, si riempie di ricordi, aneddoti, di quella sana ed inevitabile rivalità tra contrade che fa si che ogni anno aumentano le iniziative per accogliere i paesani ed i numerosi turisti.
Le contrade Borgo, Colonna, San Guglielmo e Torre con loro figuranti sfilano con i costumi d’ispirazione medioevale per le vie accompagnati dai tamburini: nuove generazioni che si avvicendano, tutte ragazze vetuloniesi capitanate da l’unico uomo, il capotamburino Davide, insieme ai giovanissimi sbandieratori della Rocca….ed è proprio questo che fa di una semplice festa una tradizione!
Insieme ai figuranti sfilano i protagonisti della corsa, i ciuchi ed ogni contradaiolo esorcizza la vittoria ma tutti, in fondo, sperano di portare a casa il famoso cencio, il Palio che per il secondo anno è stato dipinto da Feoli.
Si arriva piano piano al campo di gara, l’estrazione delle postazioni, il canapo che viene tirato, ed il mossiere che da la partenza. Una gara con qualche emozione solo all’inizio perché poi Bela, il ciuco di Colonna, montato a pelo (come da tradizione) da Giuseppe, stacca tutti e conclude in solitaria i quattro giri previsti aggiudicandosi per la 21esima volta il palio.
Iniziano i festeggiamenti, dal campo di gara si va in contrada dove si brinda, si balla, scappa qualche goliardica burla e parte anche un trenino, ispirato dalla simpaticissima Banda Animata e capitanato da una meravigliosa ottantenne, anima e cuore della contrada, la signora Metella!
Una gara, una festa, una tradizione, una bella atmosfera, una piacevole e divertente giornata per tutti, con la speranza che tutto questo rimanga ancora per molti anni.