GROSSETO – «Il vittimismo in politica è un alibi al quale si ricorre per scaricare su altri le proprie responsabilità». L’assessore provinciale all’ambiente Patrizia Siveri risponde al sindaco Baldi sull’Inceneritore di Scarlino «Mi amareggia molto che il sindaco di Follonica, Eleonora Baldi, abbia tenuto questo atteggiamento, sostenendo di non essere stata da me informata in modo trasparente rispetto ai tempi dell’autorizzazione alla ripresa dell’attività dell’inceneritore di Scarlino, nel corso della riunione tenutasi giovedì in tarda serata a Scarlino Scalo. In quel frangente, infatti, ho detto chiaramente che l’autorizzazione era “imminente”, perché la Provincia e l’Arpat avevano concluso le meticolose verifiche sul rispetto delle prescrizioni date a Scarlino Energia a seguito della fuga di diossina verificatasi nelle settimane precedenti. Erano altresì pervenute anche i risultai rassicuranti delle analisi effettuate dalla Asl 9 di Grosseto. La mattina successiva, il dirigente ha perfezionato l’atto amministrativo che lo ha poi autonomamente notificato all’azienda. Dopodiché la Provincia ne ha dato pubblica notizia».
«Pensavo che imminente fosse un concetto comprensibile ed esaustivo, e che se avessi detto “domani alle 16:30”, pur non avendo ovviamente concordato l’ora, non sarebbe cambiato nulla nella sostanza – prosegue Siveri -. Aldilà di questo, devo fare alcune ulteriori precisazioni, rispetto a quanto sostenuto dal sindaco Baldi. La fuga di diossina, con sforamenti temporanei che non hanno comportato rischi per la salute umana, come hanno dimostrato anche le analisi su latte e altri alimenti effettuate dalla Asl 9, è stata la conseguenza di una difettosa gestione del sistema di filtraggio “denox” che presiede ad una delle fasi depurazione delle emissioni del processo combustivo. Non sono quindi stati riscontrati difetti o carenze strutturali dell’impianto, né dell’autorizzazione. Una volta accertato questo, come giustamente impone la legge che esclude la discrezionalità politica, si è provveduto a dare delle prescrizioni all’azienda, verificato il rispetto delle quali si è poi provveduto a dare il nulla osta all’esercizio dell’impianto».
«Tutto questo, almeno in teoria, dovrebbe essere noto a chi ha ruoli di amministratore pubblico – precisa Siveri -. E pertanto anche solo ipotizzare come fa il sindaco Baldi che una procedura autorizzatoria all’esercizio di un impianto industriale possa essere condizionata dalla discrezionalità politica, è improprio ed espone chi amministra a rischi d’illecito. La fase in cui la politica può determinare le scelte è un’altra, e specificamente quella d’indirizzo e programmazione. Fermo restando il fatto che l’impianto di Scarlino Energia era a suo tempo stato autorizzato dal Ministero competente, e che non si può ritardare la ripresa di un’attività produttiva per presunti motivi di opportunità politica in modo arbitrario. Infine, preciso che la riunione svoltasi giovedì scorso non era, come sostiene Baldi, un incontro politico ma un incontro istituzionale da me richiesto ai sindaci di Scarlino e Follonica, che si è tenuto a Scarlino Scalo semplicemente per motivi logistici, dal momento che era il luogo più velocemente raggiungibile da tutte le persone che vi hanno preso parte. Incontro al quale i sindaci hanno inviato chi hanno ritenuto opportuno».