di Daniele Reali
GAVORRANO – Dalla Basilicata alla Toscana ci sono diverse centinaia di chilometri di distanza, ma la notizia della sentenza del Tar che ha respinto il ricorso sulla irregolaità delle firme della lista che ha vinto le elezioni, è arrviata subito a Gavorrano.
In provincia di Matera infatti c’è un comune, quello di Tricarico, che può essere considerato il “gemello” di Gavorrano. Dopo la vittoria di una delle liste in competizione, dall’opposizione è stato presentato il ricorso per la presunta irregolarità in merito all’autenticazione delle firme. Anche in quel caso, come è successo a Gavorrano per la lista Borghi nei confronti della lista Iacomelli, si contestava la mancata competenza di chi ha autenticato le firme: nel caso toscano era stato un assessore provinciale, in quello lucano invece un consigliere provinciale, due cariche che vengono assimilate nella disciplina di autentica delle firme. In sostanza stesso caso del comune minerario.
Un caso che il Tar di Potenza ha risolto respingendo il ricorso dell’opposizione e confermando dunque la validità delle elezioni e la vittoria di Lina Marchisella, eletta sindaco per una coalzione di centrosinistra con all’interno anche il Pd. Un sindaco donna dunque in uno schieramento con il Pd, proprio come a Gavorrano per continuare con la serie di analogie dei due comuni. Tanto distanti e tanto uguali nelle sorti, perché in Italia ci sarebbero soltanto questi due casi in cui è stato sollevato un ricorso al Tar legato alla procedure di autentica delle firme.
Un caso che naturalmente ha un’eco importante anche in Toscana. A Gavorrano il ricorso presentato da Massimo Borghi e dai candidati della sua lista contro il sindaco Elisabetta Iacomelli e il Centrosinsitra Unito sarà discusso nell’udienza che il Tribunale Amministrativo della Toscana ha fissato per il 26 settembre prossimo. Fino ad allora ci sarà da aspettare anche se dall’entuorage del sindaco Iacomelli arrivano già i primi commenti: «Dopo questa sentenza – dicono – rimaniamo fiducisi e aspettiamo con serenità, come abbiamo fatto fino ad oggi, il pronunicamento del tribunale».
Il “caso Tricarico” rappresernta comunque un precedente in giuriprudenza: il ricorso è stato discusso nell’udienza di ieri, 31 luglio, mente la sentenza è stata emessa oggi (1 agosto). Tra un mese e mezzo sapremo, dopo la Basilicata, cosa succederà in Toscana.