GROSSETO – Non passano inosservati i giudizi di Luca Sani, deputato del Pd, in merito alla vicenda degli autobus elettrici e alla bacchettata che l’onorevole ha rifilato a Rama, azienda del territorio rea, secondo il parlamentare, di importare e commercializzare autobus elettrici prodotti in Cina, mentre i Italia le fabbriche chiudono. « Comprendiamo bene che Sani inserisce le sue esternazioni polemiche ed i suoi giudizi negativi sull’iniziativa degli autobus elettrici nell’ambito di un confronto interno al Pd, in cui noi, in questa sede, ci badiamo bene dall’entrare – dichiara Paolo Menichetti, presidente della E-Life Srl -. Tuttavia, e qui lo stupore, ci permettiamo di evidenziare come il giudizio espresso sull’iniziativa sia quantomeno superficiale, per non dire completamente errato».
«La cronica mancanza a livello nazionale e comunitario di politiche ambientali ed energetiche, unite all’assenza di una pianificazione industriale dei comparti produttivi nazionali, ha determinato nel comparto dei bus un gap tra le aziende europee, che continuano a produrre motori termici convenzionali, ed aziende asiatiche, che grazie ai progressi tecnologici nei sistemi di stoccaggio dell’energia (batterie), sfornano autobus e mezzi a zero emissioni – prosegue Menichetti -. Questo è un dato di fatto, come è un dato di fatto che nella sola città di Shanghai circolano quotidianamente quasi 500 autobus elettrici, laddove in Italia oltre il 20% del parco-bus ha ancora le obsolete versioni euro2 ed euro 3».
E-Life, mettendo a frutto l’attività di Rama, ha coinvolto due aziende italiane produttrici di bus, la BredaMenarini e la Prosperibus, le quali hanno intravisto nell’iniziativa la possibilità di avere un manufatto semi-lavorato, su cui puntare sia dal punto di vista produttivo che commerciale – spiega ancora Menichetti -. Proprio come succede a tutte le aziende di tutti i comparti che delocalizzano parte del ciclo produttivo per essere competitive e per beneficiare di tecnologie e processi nuovi. E-Life svolgerà una funzione di guardiano, affinché larga parte del valore aggiunto dell’iniziativa, in termini occupazionali, di ricadute sull’indotto, di effetti promozionali sul territorio, rimanga in Maremma. Questo sarà il “vantaggio” per i cittadini grossetani»
«Fin qui lo stupore – conclude il presidente E-Life Srl -. L’amarezza invece subentra nel constatare che, una figura di assoluto riferimento per il nostro territorio, e quindi al tempo stesso “sponsor” e tutore delle iniziative che sul nostro territorio nascono, si esprima con tale veemenza e negatività contro una iniziativa imprenditoria che il “…sistema pubblico (di cui Sani fa parte) ha generato“ e di cui tutta la Maremma dovrebbe essere fiera».