di Daniele Reali
GAVORRANO – Prima il presidente della provincia Leonardo Marras, adesso la segreteria provinciale del Partito democratico. L’azione giudiziaria intrapresa contro la lista Iacomelli da Massimo Borghi e dai candidati della sua lista riceve un’altra bocciatura politica a livello provinciale.
«Il ricorso presentato da Massimo Borghi manifesta volontà contraria alla ricomposizione del centrosinistra ed ha il sapore della vendetta personale». Parole forti da parte di Barbara Pinzuti, segretaria provinciale del Pd, che cirtica anche l’atteggiamento tenuto dai vertici provinciali e regionali di Sinistra Ecologia e Libertà.
«Ci stupisce – scrive la Pinzuti – che tale gesto (cioè quello di presentare il ricorso, ndr) abbia l’avallo del segretario provinciale e regionale di Sel a cui vorremmo chiedere: perché il ricorso è stato fatto solo nei confronti della Lista del centro sinistra? Perché Sel ha ‘graziato’ la lista del Pdl, se, a quanto pare, essa era stata presentata con le stesse modalità della nostra? E qual è lo scopo di questa azione: provare a controvertire il risultato elettorale in dispregio alla volontà degli elettori gavorranesi, che chiedono governo e stabilità, o solo creare un po’ di confusione ed incertezza?».
Domande che erano state poste già a livello locale dal Pd di Gavorrano, che aveva messo in evidenza la diversità di comportamento tenuta dalla lista Borghi nei confronti delle altre due liste presenti alle elezioni: nonostante la stessa posizione rispetto all’autentica delle firme, per la lista Iacomelli è stata chiesta l’esclusione, mentre per il centrodestra l’ingresso in consiglio.
«Con la netta vittoria della coalizione guidata da Elisabetta Iacomelli – ha osserva la Pinzuti – pensavamo di aver superato una stagione di divisioni e personalismi che tanto hanno recato danno a Gavorrano. Abbiamo fortemente sperato che con Sel e le altre forze sue alleate si potesse aprire un periodo nuovo» aiutando quel partito a «rinnovarsi e dare spazio ad una classe dirigente nuova, lontana dai protagonismi colpevoli delle divisioni del passato e, ahimè, del presente. Purtroppo non é così».