GROSSETO – Contro l’iniziativa parlamentare del segretario socialista Riccardo Nencini e a sostengo dell’azione giudiziaria di Massimo Borghi e e della sua lista arriva la presa di posizione di Sinistra ecologia e libertà, provinciale e regionale.
In una nota congiunta intervengono sul “caso Gavorrano” il segretario regionale di Sel, Giuseppe Brogi, e quello provinciale Flavio Agresti.
Il ricorso presentato al Tar della Toscana, «relativo a possibili irregolarità nell’autenticazione delle firme di altre liste presentatesi alle recenti elezioni comunali, è un atto del tutto legittimo e spetterà al tribunale valutarlo nel merito».
I dirigenti regionali e provinciali di Sel mettono anche in evidenza che da qui alla pronuncia del tribunale non ci debbano essere intromissioni «in modo che la Magistratura valuti questo atto con la dovuta autonomia e serenità».
«Da parte nostra – dicono – come sempre, ci sarà il massimo rispetto di qualunque decisione verrà assunta».
E i dirigenti di Sel, difendo la scelta di Borghi e dei suoi a rivolgersi alle vie giudiziarie, non risparmiano critiche alla mozione parlamentare presentata da alcuni senatori di centrosinistra.
«Un gruppo di Parlamentari, primo firmatario il senatore Nencini, forse non proprio sicuri dell’operato nella predisposizione delle liste, ha presentato una mozione dal carattere preventivo e intimidatorio, con la quale si pretende di dettare la linea a Governo, Prefetture, Magistratura, chiedendo addirittura di addossare le spese di un eventuale iter processuale a quanti, diversamente dai desideri dei presentatori dell’atto, si fossero azzardati ad adire le vie legali».
«Se il chiaro quanto inaccettabile intento – aggiugono – è di scoraggiare l’esercizio di un diritto legittimo, la conseguenza è quella di eliminare l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, azzerando due secoli di civiltà giuridica: visto che l’iniziativa la prenderebbe soltanto chi se la potrebbe economicamente permettere».
«Questa mozione – scrivono ancora da Sel – oltre ad una grave e plateale scorrettezza è un clamoroso infortunio politico da parte di chi si richiama ai valori del socialismo e della democrazia. E decisamente ci lascia allibiti il tono padronale e minaccioso adoperato da Parlamentari della Repubblica»
«Poiché non vogliamo alimentare oltremodo un’assurda polemica, – concludono – invitiamo il senatore Nencini e gli altri firmatari a stare tranquilli, a non insistere con forzature inaccettabili che contrasteremo con la massima forza e a lasciare decidere con serenità le autorità competenti».