GROSSETO – Lo shock peggiore per l’economia provinciale è giunto nel 2012 con una flessione del -2,2% a fronte di un -0,8% nazionale. È uno dei dati che emerge dalla giornata provinciale dell’economia, presentata presso la Camera di commercio di Grosseto. Tra il 2008 e il 2011, in pieno periodo di crisi, il valore aggiunto nominale della provincia cresce appena di uno 0,3%, valore del tutto analogo alla media italiana; in termini reali il valore aggiunto tende quindi a diminuire. A livello settoriale, è la manifattura a subire il contraccolpo maggiore (-29,8%), seguendo le dinamiche in corso nel Paese; l’andamento è negativo anche per l’edilizia (-4,9%), che risente della debolezza del mercato immobiliare, mentre cresce il valore aggiunto dell’agricoltura (+3,1%), che evidentemente ha saputo meglio capitalizzare sulla propria tradizione, e quello del terziario (+5,2%), strettamente legato al ruolo del turismo.
È del tutto evidente che la penalizzazione del territorio grossetano nel 2012 non dipende soltanto dal perdurare della crisi economica ma anche e soprattutto dagli eventi catastrofici locali accaduti a inizio e fine anno: a gennaio, il naufragio della Costa Concordia, imponente nave da crociera, all’Isola del Giglio, in cui hanno perso la vita 32 persone (il relitto non è ancora stato rimosso, con le evidenti ripercussioni che ciò comporta sull’economia dell’Isola, che vive principalmente di turismo)1; a metà novembre, l’alluvione di vasta portata causata dall’esondazione di alcuni canali e fiumi della bassa Maremma, tra cui l’Ombrone, il Fiora e l’Albegna, che ha causato la morte di sei persone e devastato numerosi centri agricoli, allevamenti, produzioni ittiche, stabilimenti artigianali e industriali, nonché centri abitati e reti di viabilità.
Ad ogni modo, numerosi elementi, analizzati in dettaglio nel Rapporto, indicano un peggioramento complessivo dell’economia locale nel 2012, a cominciare da un preoccupante andamento dell’occupazione, sebbene la provincia di Grosseto vanti tuttora un mercato del lavoro più in salute di quello nazionale. Nel 2012 il tasso di occupazione recupera persino qualche decimo di punto rispetto al 2011, attestandosi al 61,9%, contro il 56,8% nazionale; esso si è pero contratto di oltre quattro punti rispetto al 2008, scendendo al di sotto della media regionale e perdendo molte posizioni guadagnate nel periodo di crescita pre-crisi. Continuano a crescere i disoccupati, che sul territorio provinciale superano quota 7.800 (circa 3.300 persone in più dal 2008, di cui ben 1.400 solo nell’ultimo anno), per un tasso di disoccupazione che arriva al 7,6% (era pari al 6,5% nel 2011 e ad un modestissimo 4,4% nel 2008).
In provincia di Grosseto, tra il 2008 e il 2011, il reddito disponibile delle famiglie si è contratto di un punto e mezzo percentuale (+0,4% in Italia), quello pro-capite del -3,1%; la spesa pro-capite delle famiglie grossetane nel periodo 2007-2011 ha fatto registrare una variazione nominale media annua del +1,3% (Italia: +0,9%), che se deflazionata indica un tendenziale impoverimento del paniere di consumo. Il mercato immobiliare residenziale della provincia subisce un duro contraccolpo, con il numero di transazioni normalizzate che tra 2007 e 2012 arretra del 51% (-27,9% solo nell’ultimo anno). Stante la modesta apertura esterna dell’economia grossetana, il mercato locale dipende in larga misura dai consumi interni dei residenti e risente in misura accentuata delle dinamiche congiunturali della domanda.
Nel 2012 il tessuto imprenditoriale registra una dinamica negativa (-1,6% il numero delle imprese attive rispetto al 2011), peggiore di quella registrata nel Paese (-0,7%), ed estesa a tutti i principali comparti produttivi, dall’agricoltura, all’industria e costruzioni, al commercio. Ancora nei primi cinque mesi del 2013, il sistema produttivo locale sperimenta una ulteriore erosione del numero di imprese (-0,7% rispetto a dicembre 2012), in linea con la variazione regionale (-0,7%) e nazionale (-0,8%). Dal lato del credito, persistono segnali di difficoltà nel rapporto fra banche e imprese
In un tale difficile contesto è importante evidenziare alcuni segnali di reazione alla crisi che il tessuto produttivo della provincia di Grosseto sta mettendo in atto da qualche anno a questa parte e che occorre continuare a rafforzare e incentivare negli anni a venire, per il loro potenziale di crescita. Innanzitutto continua il processo di ristrutturazione e irrobustimento del tessuto imprenditoriale locale, attraverso la crescita sostenuta delle società di capitale negli ultimi tre anni, ad un tasso medio annuo più rapido di quello nazionale (+2,9%, contro il 2,3% nazionale), a scapito delle imprese più piccole, semplici e sottocapitalizzate. La crisi accelera quindi la naturale selezione competitiva del mercato, incentivando la sopravvivenza e l’espansione delle realtà più competitive.
In secondo luogo, si sono raggiunti eccellenti tassi di crescita dei volumi di vendite all’estero: nel 2012 le esportazioni provinciali crescono del 9% annuo (Italia: +3,6%), trainate dalla filiera agroalimentare; migliora inoltre il posizionamento geografico della provincia, che riesce a bene intercettare i segnali di ripresa emersi nelle Americhe, in cui viene piazzato il 37,7% dell’export (+43% rispetto al 2011). La progressiva apertura internazionale della provincia di Grosseto si evince anche dalla crescente attrattività che essa esercita sul turismo internazionale: nel 2012, il numero di viaggiatori stranieri che ha visitato la provincia è aumentato del 13% dal 2008 (Italia: +10,5%), con un incremento del 7,1% della spesa (Italia: +3,1%). L’indice di internazionalizzazione turistica di Grosseto rimane molto basso (20,7%), più che dimezzato rispetto al valore italiano, ma la dinamica messa a segno negli ultimi anni è senz’altro positiva, anche perché compensa, in parte, la contrazione degli arrivi italiani, che pur rappresentano ben l’80% del totale.
Il rapporto stilato nell’ambito della 11esima giornata dell’economia pone alcuni obiettivi per riattivare il tessuto economico: accelerazione dei rimborsi alle imprese alluvionate; miglioramento della capacità di attrazione turistica, con particolare riferimento alle aree alluvionate ed all’Isola del Giglio; miglioramento del circuito del credito, soprattutto per le PMI, e riduzione del costo del denaro; riduzione delle diseconomie del territorio, con particolare riferimento alle infrastrutture di trasporto ed alla diffusione della banda larga; interventi per favorire le aggregazioni di imprese (filiere produttive e Contratti di Rete); sviluppo di strategie di valorizzazione territoriale, finalizzate prioritariamente all’attrazione demografica; riduzione delle barriere di ingresso al mercato del lavoro e interventi per facilitare l’imprenditorialità giovanile. Al fine di immettere risorse economiche nel sistema produttivo locale occorrono ulteriori sforzi per facilitare i rapporti banche – imprese. Infine, in provincia occorre orientare le politiche formative e di sostegno allo start up di nuove iniziative imprenditoriali giovanili in settori mirati e che sono coerenti con le vocazioni produttive espresse dal modello di sviluppo dell’economia di Grosseto.