GROSSETO – Sciopero a oltranza delle maestranze impiegate dalla Colser, azienda che ha l’appalto per le pulizie del palazzo comunale, il servizio a biblioteca e museo archeologico e la portineria al Poggio. La decisione è stata presa di concerto con la Filcams Cgil, dopo che il comune ha imposto «nuovi tagli ai servizi affidati tramite appalto Consip alla Colser. A questa azienda – prosegue la Cgil – il Comune di Grosseto nel 2010 ha affidato» una serie di servizi in appalto. «Adesso i provvedimenti governativi obbligano Il Comune ad un risparmio del 10% sui costi relativi a quest’appalto. Taglio comunicato nelle ultime settimane di giugno alla Colser con l’indicazione di applicarlo già dal primo giorno di Luglio».
«Appena saputo ci siamo attivati per chiedere un tavolo al quale sedere insieme al Comune e alla Colser – precisa Andrea ferretti segretario Filcams Cgil – in modo da poter avviare una trattativa legata alla possibilità di evitare il taglio, considerando che lo stesso appalto avrà termine a giugno del prossimo anno, o al limite di contenerlo al massimo cercando criteri condivisi. Contestualmente e per favorire la trattativa abbiamo chiesto un rinvio di 15 giorni sulla comunicazione con la quale il Comune aveva ufficializzato il taglio a Colser. Purtroppo l’ufficialità del rinvio non è mai arrivata destinandoci ad una trattativa frettolosa con Colser su di un taglio da applicare a partire da lunedì scorso (1 luglio) e su una nuova organizzazione del lavoro da applicare e spiegare in fretta e furia alle lavoratrici dell’appalto».
Il taglio, ricorda la Cgil, colpirà un gruppo di donne «che già fa fatica a garantirsi una autonomia economica e sociale. Un taglio, inoltre, che essendo applicato anche sul Museo Archeologico e sulla Biblioteca Chelliana andrà ad incidere anche sull’offerta turistica e culturale della nostra città». Proprio per questo «la Filcams Cgil, in accordo con l’assemblea delle lavoratrici, ha deciso di proclamare uno sciopero ad oltranza di tutte le maestranze impiegate presso l’appalto chiedendo, nello stesso momento, all’Amministrazione Comunale un incontro che coinvolga tutte le lavoratrici coinvolte nel taglio».