GROSSETO – «“Rischierò di non essere capito, ma non posso votare una deliberazione che impegna il Comune a spendere una cifra prima ancora che questa sia quantificata, fermi restando l’indiscutibile fine nobile e l’importanza sociale del protocollo contro la violenza alle donne”. Così ho iniziato il mio intervento in Consiglio comunale mercoledì scorso; e, a quanto pare, l’assessore Tenuzzo ha voluto dimostrare subito di non aver capito». Così Giacomo Cerboni consigliere comunale a Grosseto per il Pdl, risponde all’assessore provinciale Tiziana Tenuzzo che aveva commentato la scelta di tre consiglieri di votare contro il protocollo d’intesa durante l’ultimo consiglio comunale.
«Le sarebbe bastato accertarsi di quanto ho effettivamente dichiarato per apprendere il mio convinto sostegno all’iniziativa e, d’altra parte – prosegue Cerboni -, la mia ferma contrarietà su un atto deliberativo complessivamente non accettabile. Invece, forse per un po’ di vetrina politica, con superficialità ha preferito rappresentare la contrarietà di alcuni “uomini” (così ha definito, in modo dispregiativo, me e gli altri consiglieri dell’opposizione) su un atto amministrativo che impegna ad una spesa incerta come un’ostilità verso iniziative a favore delle donne. Da chi ha anche la delega alle pari opportunità non ci aspetteremmo mai l’errore tipico degli uomini, quello di non saper ascoltare gli altri, soprattutto le opinioni diverse».
«Agli amministratori comunali è chiesto di gestire scelte politiche compatibili con le finanze pubbliche – precisa Cerboni – ; soprattutto di questi tempi, non è più accettabile che gli enti locali si impegnino a coprire spese eventuali a piè di lista o scrivano bei protocolli senza certezza di risorse per attuarli. In Consiglio non stavamo affrontando un dibattito accademico sulla violenza alle donne, ma stavamo approvando un’azione istituzionale di intervento in materia, con le relative risorse. E non si può essere così ipocriti da impegnarsi a stanziare dei soldi senza dire o sapere quanti saranno e con quale priorità rispetto alle altre spese del Comune; per questo ho votato contro alla complessiva proposta di deliberazione».
«Perché non dire fin da adesso quanto l’amministrazione intende destinare, come minimo o come massimo stanziamento, alla lotta alla violenza sulle donne per il 2013 e per gli anni successivi? Invito l’assessore Tenuzzo ad esporre, al di là delle belle parole sul progetto, una previsione di massima delle risorse pubbliche richieste agli aderenti, che rappresenterebbe la vera scelta politica contro la violenza alle donne da parte della pubblica amministrazione. Un buon amministratore prima deve sapere quanto costa un progetto, anche fosse il più importante, e poi può decidere se spendere dei soldi per realizzarlo. Ma non mi stupisce che ancora una volta si ritenga di operare al contrario, considerata l’origine politica dell’assessore Tenuzzo, la stessa dell’assessore comunale Ceccarelli, che prima ha chiesto alle famiglie con bambini agli asili comunali di impegnarsi a pagare le rette e poi – conclude Cerboni – gli ha detto quanto pagare».