di Lorenzo Falconi
GROSSETO – Il parere del difensore civico regionale inchioda il Comune di Grosseto sulla vicenda delle aree Peep. Qualcosa non torna nel meccanismo di calcolo del corrispettivo da versare per trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà per gli immobili costruiti nelle aree di edilizia popolare. Motivo più che sufficiente per far scatenare l’opposizione in consiglio comunale che passa all’attacco: «Diamo un ultimatum di 48 ore all’amministrazione per risolvere la situazione che si è creata, altrimenti presenteremo mozioni e scenderemo in piazza. Chiediamo inoltre le dimissioni di Borghi e Ceccarelli». Il vicesindaco Paolo Borghi e l’assessore Luca Ceccarelli sarebbero, infatti, secondo la minoranza del consiglio, i principali artefici della delibera dell’8 maggio 2012, quella che, oltre a triplicare il prezzo del diritto di proprietà, pone la data del 12 luglio 2011 come momento dell’applicazione del nuovo meccanismo di calcolo.
«Più volte avevamo riferito all’amministrazione comunale che le cose, fatte in questo modo, non andavano bene – spiega Fabrizio Rossi, capogruppo di Fratelli d’Italia -. Adesso non ci sono più dubbi che la retroattività non ha alcuna valenza. Lo stesso difensore civico ha chiarito che tale data poi, è assolutamente infondata. In più l’amministrazione ha preso un clamoroso abbaglio, perché la normativa è completamente errata». Rincara la dose Luigi Colomba del gruppo misto: «Con questo tipo di operazione era chiaro l’intento dell’amministrazione di far cassa, ma questo è impossibile perché l’attuale situazione economica non lo consente. Ora non resta che annullare rapidamente la delibera». Cristina Citerni, capogruppo di Sel, si sofferma sul valore sociale delle aree Peep: «Questa delibera colpisce uno dei punti di forza della nostra città. Le amministrazioni del passato si erano distinti per gli interventi nel campo dell’edilizia popolare, dando la casa a molti grossetani. l’attuale amministrazione va in discontinuità con principi e valori».
Non va sul sottile neanche Claudio Pacella, capogruppo del Nuovo Polo per Grosseto: «Siamo al medioevo del centrosinistra che non tutela le fasce più deboli. Per di più, non passa ricorso che il giudice non dia degli “asini” all’amministrazione comunale. In questa vicenda il danno erariale è doppio, per il cittadino che deve pagare il triplo e per il Comune che non farà cassa». Richiama alle dovute responsabilità, invece, Giacomo Cerboni, capogruppo del Pdl: «C’è una profonda mancanza di scelte politiche in materia di abitazioni. Da 7 anni non si individuano aree Peep. Occorre tornare indietro con la delibera e occorre un’assunzione di responsabilità da parte di chi ha sbagliato». Tra i gruppi della minoranza anche il Movimento 5 Stelle e Grosseto Oggi hanno sposato la linea intrapresa nel dibattito sulle aree Peep portato avanti dall’opposizione.