RISPESCIA – Liberi, finalmente al sicuro nelle famiglie che li hanno accolti con amore, i beagle di Green Hill scampati alla vivisezione grazie a una task force di volontari la scorsa estate, si sono incontrati a Grosseto lo scorso sabato e domenica. Prendere in affido un beagle di Green Hill è stata un’esperienza complicata, emotivamente toccante. Il raduno, scaturito dall’esigenza di condividere questa avventura con chi l’ha vissuta in prima persona, ha approfondito la conoscenza di tutti quei meccanismi che possono far crescere sano ed equilibrato anche un cane che ha sofferto tante privazioni.
Legambiente, insieme alla Lav, aveva fatto scattare il sequestro dei cani tramite un esposto per maltrattamenti che ha dato il via alla liberazione e all’affidamento dei beagle. “La nostra battaglia a favore dei beagle di Green Hill continua ancora oggi – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – e fin qua abbiamo vinto tutti i ricorsi contro la Marshall. La questione però non è ancora chiusa, e non sarà breve visti i tempi della giustizia italiana. Ritrovarsi per due giorni tutti insieme non è solo stato imporante come confronto la le famiglie affidatarie, ma è stato anche un modo per continuare a portare avanti questa battaglia tutti insieme. È stato davvero un piacere per noi ospitare il raduno qua a Rispescia, accogliendo le famiglie e i beagle. Il Centro si è attrezzato per l’occasione con una serie di adempimenti che hanno reso possibile l’evento: da una serie di punti acqua sparsi in tutte le aree a uno spazio ombra, con tanto di veterinario, per far riposare i cani, fino a una serie di premi ai beagle e alle famiglie”.
Le famiglie che hanno accolto i beagle di Green Hill, presi in custodia cautelare da Legambiente, si sono incontrate facendo così un primo bilancio della convivenza con questi nuovi amici a quattro zampe, finalmente liberi e al sicuro nelle famiglie che li hanno accolti. Prendere in affido un beagle di Green Hill – scampato alla vivisezione grazie a una task force di volontari la scorsa estate – è stata, infatti, ed è tuttora un’esperienza complicata, emotivamente toccante. Per questo oltre alladue giorni hanno partecipato anche un veterinario e un educatore, a completa disposizione delle famiglie affidatarie.