La replica del Pd dopo le parole di Borghi: «Antepone con arroganza il proprio personale destino politico al bene per della comunità. La sua ineleggibilità non ha nulla a che vedere con la privacy»
Gavorrano – Dopo le dichiarazioni di Borghi arriva la replica del Partito Democratico di Gavorrano sulla vicenda della ineleggibilità del candidato a sindaco del “Centrosinistra Gavorranese”. «Nonostante la leggerezza che gli ha costato l’ineleggibilità ai sensi della Testo unico degli Enti locali – si legge in una nota il Pd di Gavorrano – Massimo Borghi si comporta in modo arrogante e antepone i propri interessi personali a fronte del rischio teorico di precipitare il comune di Gavorrano nell’ingovernabilità. Tra l’altro è davvero assurdo che tenti di passare per vittima di una macchinazione, invocando a sproposito la violazione della sua privacy. Non aver presentato la domanda di aspettativa, infatti, non ha nulla a che vedere con la riservatezza, ma con la mancanza di un requisito di legge per essere eleggibile».
«In questa campagna elettorale – prosegue la nota -, noi continueremo a parlare con i cittadini dei contenuti che vorremmo mettere al centro del futuro di Gavorrano, senza polemiche. Detto questo, tuttavia, è bene chiarire alcune cose, che mettono in luce l’inaffidabilità di chi si candida a guidare la comunità minacciando di fare esattamente quello che sta facendo Berlusconi, con gli attacchi a presidente della Repubblica, Magistratura e Corte costituzionale perché chi è eletto dal popolo non può essere messo in discussione. Il rispetto della legge, infatti, dovrebbe valere per il presidente del consiglio come per ogni cittadino».
Sono due le questioni che solleva il Pd di Gavorrano «Punto primo. Quando fu eletto sindaco nel 2009, Borghi era già in aspettativa per il suo ruolo di presidente del Consiglio provinciale. Quindi è falso che nessuno all’epoca sollevò il problema della sua ineleggibilità solo perché era il candidato anche del Pd. Tra l’altro se le cose fossero andate come dice Borghi, dopo aver dimenticato di chiedere l’aspettativa nel 2009, aver ripetuto l’errore anche quest’anno, avrebbe del diabolico! Punto secondo. L’ineleggibilità di un sindaco che non ha rispettato gli obblighi di legge, oltre che da un consigliere comunale, può essere contestata da qualunque cittadino che impugni atti amministrativi che lo riguardino e che verrebbero considerati nulli. Non abbiamo particolari preoccupazioni rispetto alla possibilità che Borghi vinca le elezioni. Tuttavia, riteniamo giusto porre all’attenzione dei gavorranesi il problema della legalità e del rispetto delle regole, sottolineando quanto Massimo Borghi sia disinvolto rispetto ai destini amministrativi della nostra comunità».
«Sono davvero preoccupata – aggiunge la segretaria provinciale, Barbara Pinzuti (nella foto a destra) – della reazione scomposta di Massimo Borghi che tira calci a destra e a manca, assillato solo dalla preoccupazione per il proprio personale destino polittico. Da chi amministra da anni la cosa pubblica mi sarei aspettata un maggiore cautela e senso di responsabilità, in considerazione della grave situazione d’instabilità a cui si rischia di sottoporre l’Amministrazione comunale. Per questo mi auguro che nei prossimi giorni, a mente fredda, sia in grado di ponderare meglio le proprie decisioni».