SCARLINO – L’Amministrazione provinciale ha diffidato l’azienda a «non riavviare le tre linee dell’impianto se non a seguito di positiva verifica tecnica da effettuarsi da parte della competente autorità di controllo (ARPAT) nonché al conseguente nulla-osta di questa autorità competente». Il documento, emesso dalla Provincia ieri, è conseguente al superamento dei limiti di fuoriuscita per le diossine.
I dati sono emersi in seguito ad una serie di controlli di routine che sono stati effettuati da Arpat il 15 maggio scorso con un campionamento di microinquinanti delle emissioni dell’impianto. «Contemporaneamente – afferma Arpat – anche l’azienda ha eseguito un analogo campionamento, inviando il campione prelevato ad un laboratorio privato per le analisi. L’Azienda , sulla base di risultati preliminari forniti dal proprio laboratorio, venerdì 24 maggio ha comunicato alla Provincia di Grosseto e ad ARPAT il presumibile superamento dei limiti di legge (0,1 ng/Nm3 per le emissione di diossine-furani (PCDD-PCDF), relativo alla linea di incenerimento 02».
Scarlino Energia ha sospeso immediatamente le attività «della linea E2 e successivamente, a titolo cautelativo, anche della linea 03. Dal 24 maggio, quindi – prosegue la nota di Arpat – tutte le linee dell’impianto di incenerimento sono ferme e verranno riattivate solo a seguito di verifiche e/o interventi, finalizzati ad individuare le cause del valore rilevato. L’azienda al contempo sta approntando un’analisi dell’andamento della linea 02 ed un programma di manutenzione dell’intero impianto, con l’intento di garantire il non ripetersi dell’anomalia verificatasi. Oggi sono state completate anche le analisi effettuate dal laboratorio ARPAT, che hanno confermato il superamento, dando i seguenti risultati: diossine-furani (PCDD-PCDF): 0,57 ng/Nm3 Equivalente Tossico Internazionale (I-TEQ) con una incertezza di ± 0.25 ng/Nm3 rispetto al limite di legge di 0,1ng/Nm3I-TEQ. PCB nei limiti di legge».