di Lorenzo Falconi
GROSSETO – La formula è ormai collaudata, ma il divertimento per i bambini non manca mai. Per la quarta edizione delle Rifiutiadi, sono stati 150 gli alunni che hanno partecipato. In piazza De Amicis, nel quartiere di Barbanella dove è attivo il porta a porta, i bambini della scuola elementare si sono sfidati all’insegna delle buone pratiche e del divertimento. Le olimpiadi del rifiuto, organizzate da Legambiente e Coseca, con la collaborazione del consorzio produttori Latte Maremma, rientrano nel progetto “100 Strade per giocare”, la campagna nazionale di Legambiente nata per il recupero di spazi gioco per i più piccoli. «Ancora una volta i giochi delle Rifiutiadi – afferma Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – ci hanno permesso di sensibilizzare i bambini su un argomento di grande importanza come quello della differenziazione dei rifiuti. Legambiente, proprio per questo, ribadisce la richiesta di estendere la raccolta differenziata spinta e il porta a porta all’intera città di Grosseto, sarebbe una svolta di enorme significato per il territorio».
Gli alunni divisi in gruppi hanno partecipato a rotazione a diversi giochi: dal Tiro al rifiuto al Rifiubasket, dal Bowling ecologico al Salto del rifiuto, sport e buone pratiche insieme, uniti per sensibilizzarli alla corretta differenziazione dei rifiuti. «Sono felice di poter partecipare alla quarta edizione delle Rifiutiadi, la seconda che si svolge sotto la mia presidenza. E’ il segno tangibile – spiega Roberto Valente, presidente Coseca – di quanto Coseca in questi ultimi anni abbia promosso, e continui a farlo, un percorso di educazione ambientale rivolto all’intera comunità. Anche con questa iniziativa abbiamo deciso di scommettere sui bambini, che rappresentano il nostro futuro, per responsabilizzarli da subito, tramite giochi a squadre, sul problema dei rifiuti, iniziando un processo di educazione a comportamenti consapevoli e rispettosi della natura che faranno dei nostri ragazzi dei cittadini amanti della città e del territorio in cui vivono».