di Barbara Farnetani
FOLLONICA – 120 figuranti, tra cui 40 popolani, 50 nobili, 10 cavalieri e 20 tra guardie e tamburini. Dopo 14 anni Follos, il corteggio storico che rievoca l’inaugurazione da parte del Granduca Leopoldo II di Lorena della chiesa di ghisa, non perde il proprio fascino. Anche quest’anno la manifestazione, che cristallizza il giorno del 10 maggio 1883 quando il Granduca si recò a Follonica con il suo credito, si snoderà per le vie cittadine, coinvolgendo cittadini e turisti in un’atmosfera che raramente si ritrova nei molti corteggi che si susseguono in Italia. Non si tratta infatti di un corteggio medievale ma con abiti, paramenti e accessori della prima metà dell’800.
Anche quest’anno, dunque, Follonica celebra la sua storia, in una due giorni che vuole ricordare anche colui che ideò la manifestazione, il compianto Don Enzo Greco, che, come ricorda Mario Monciatti, voleva rinsaldare l’identità storica della comunità del Golfo. La mattina di domenica 12 maggio, alle 11, la messa alla chiesa di San Leopoldo, con la corte presente, e con la lettura del discorso del granduca quando venne inaugurata la chiesa. Il pomeriggio, alle 16, il corteggio, la cui regia è stata affidata a Domenico Lo Bianco, partirà proprio dalla chiesa di ghisa per attraversare le vie cittadine sino all’ex Ilva. Qui avverrà l’esibizione dei butteri di Maremma, e una novità: invece del palio con i cavalli ci sarà il tiro alla fune, a lungo considerato un vero e proprio sport se si considera che è stato disciplina olimpica sino al 1912.
Il sabato alla sala Tirreno si svolgerà un convegno per parlare del restauro della chiesa, dell’attività dell’associazione Follos e della figura di Don Enzo Greco grazie ai contributi di Claudio Saragosa, Rino Magagnini e Antonio Vella. In quell’occasione il poeta Lido Raspollini leggerà alcuni sonetti dedicati a Don Enzo.
Un evento, quello di Follos, che, come ricorda l’assessore Davide Novelli «è entrato a pieno titolo nel calendario delle manifestazioni del comune». Novelli auspica anche punti di contatto tra Follos e il carnevale, mentre Rino Magagnini parla di una manifestazione che contribuisce a destagionalizzare la presenza turistica. Per l’occasione i rioni, che si sfideranno al tiro alla fune, sono stati rinominati con appellativi un po’ più egati all’epoca 800entesca. Casserello diventa dunque Paduletto, Zona nuova Lido, Pratoranieri Marina di ponente, Senzuno Gora ferriere. «Uno dei punti di forza di Follos – conclude Mario Monciatti – è che i figuranti non sono fissi, ma cambiano ogni anno, dando modo a tutti di impersonare dame, popolo e cavalieri e di sentirsi parte della manifestazione ma anche della storia della propria città»