GROSSETO – Si è conclusa ormai da tempo la fase di emergenza legata alla presenza sul territori della provincia di Grosseto di 113 profughi provenienti dal Nord Africa.
Alla scadenza del periodo di accoglienza sono state individuate dieci persone considerate “vulnerabili” e per questo nei loro confronti è stato deciso di prorogare il servizio di “protezione” come prevede la legge. Ai dieci soggetti individuati si sono aggiunti anche un altro nucleo familiare.
I profughi che rimarranno in Maremma saranno accolti in una struttura nel comune di Massa Marittima: a decretarlo una convenzione tra la Prefettura e il soggetto gestore del centro di accoglienza alle condizioni di 35 euro al giorno come prevedono i parametri indicati dalla legge.
Nei confronti di tutti gli altri migranti umanitari, invece, sono state individuate, secondo linee d’indirizzo pianificate in accordo con i gestori dei centri di accoglienza, le soluzioni organizzative più idonee tra i possibili percorsi di uscita dal circuito assistenziale.
Dei cento migranti umanitari non rientranti nella categoria soggettiva di persone vulnerabili, pertanto, una cittadina straniera, di nazionalità nigeriana, ha optato per il rimpatrio volontario assistito nel proprio Paese d’origine ed è tornata in Nigeria il 10 di aprile scorso.
Tutti gli altri cittadini stranieri hanno accettato la corresponsione della misura di uscita volontaria dal circuito assistenziale, 500 euro a testa, e hanno gradualmente e volontariamente lasciato le strutture di accoglienza, dove gli stessi erano ospitati.
Tutte le strutture di accoglienza, che non ospitano soggetti vulnerabili, sono state liberate e riconsegnate alle rispettive proprietà.
«Le operazioni di chiusura della fase di proroga dei servizi di accoglienza in favore dei migranti umanitari – si legge in una nota della prefettura – si sono svolte in condizioni di piena regolarità e in assenza di turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica».