ISOLA DEL GIGLIO – “Siamo preoccupati dal protrarsi dei tempi di rimozione del relitto dall’Isola del Giglio e sulla reale ultimazione dell’intervento. Da quando sono cominciati i lavori ad oggi Costa Crociere non è stata in grado di fornire una data, neppure orientativa, dello spostamento. Ci apprestiamo ormai a cominciare la seconda stagione estiva – affermano Sebastiano Venneri, responsabile Mare di Legambiente, e Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – con la nave ancora ripiegata sulla costa gigliese. Legambiente chiede al Ministero dell’Ambiente che pretenda da Costa Crociere tempi certi per la rimozione e rassicurazioni sulle modalità di smaltimento definitivo della nave. Non ci si può, infatti, continuare a nascondere dietro all’emergenza; occorre stabilire in tempi rapidi una chiara strategia per evitare danni incalcolabili all’ambiente costiero, all’economia e al turismo dell’isola”.
Al di là della scelta del porto di destinazione, Legambiente chiede che sia garantito il corretto smaltimento del relitto, e che in futuro anche l’Italia diventi parte attiva per sopperire a questo problema.
“Sarebbe ora che anche l’Italia – continuano Venneri e Gentili – si facesse carico seriamente dei problemi legati alla rottamazione delle grandi navi che finora sono stati scaricati sulle spiagge indiane, con profitti spropositati per gli armatori e costi enormi sia in termini ambientali che per la salute dei lavoratori impegnati in quest’opera. È noto infatti che tutte le navi del mondo vengono smaltite in India con scarse misure di tutela dell’ambiente e dei lavoratori. Una vergogna che nel terzo millennio non si può più consentire. La normativa europea attualmente in discussione, che obbligherebbe finalmente gli Stati membri a stilare una lista di cantieri attrezzati a questo scopo, deve rappresentare l’occasione per affrontare questo problema e individuare, anche per il nostro naviglio, siti idonei alla rottamazione e al trattamento finale”.