GROSSETO – La parola d’ordine è resistenza, ma anche divertimento, perché il Festival Resistente è soprattutto questo, un momento in cui, alla riflessione, si affianca la musica, la voglia di stare insieme, di conoscersi e di conoscere. Ieri sera doppio spettacolo sul palco del Cassero senese, dove si sono alternati gli Ostinati e Contrari, la cover band di Fabrizio De Andrè capitanata da Luca Pirozzi e i Matti delle Giuncaie, il gruppo che sta facendo parlare di sé grazie anche alla collaborazione con Erriquez, il cantante della Bandabardò. Tanti i ragazzi, e non solo, che hanno scelto di trascorrere la serata tra le mura antiche del Cassero, sin dalle prime ore del pomeriggio.
Domani, domenica 28, ultimo giorno di Festival, la giornata si aprirà già dalle 8.30 di mattina, partendo sempre dal cassero per arrivare a Maiano Lavacchio, luogo in cui nel 1944 undici renitenti alla leva furono uccisi dalle autorità fasciste locali. Un percorso in bicicletta sul filo della memoria dal titolo “Pedalare, resistere, pedalare! Percorsi di Liberazione”, realizzato dal Festival con ISGREC, Fiab Grossetociclabile, Uisp, Teatro Studio.
Si ricorderanno così domani, i “Martiri d’Istia”– dal nome del paese di provenienza della maggior parte dei giovani uccisi a Maiano -, un esempio di resistenza civile e passiva, nell’Italia ancora controllata dal fascismo asservito all’occupante tedesco.
Una storia che è divenuta parte anche della storia del Festival Resistente che, proprio in quei luoghi densi di storia, dolore e riscatto, per molti anni ha trovato ospitalità.
Il 27 febbraio 2008 Marco Grilli, ricercatore dell’ISGREC e autore della ricerca storica sui Martiri d’Istia, raccoglie la preziosa testimonianza di Ernesto Simoni, all’epoca dei fatti adolescente di Istia d’Ombrone, che ha permesso di ricostruire il percorso compiuto da alcuni cittadini di Istia al seguito del parroco del paese, Don Omero Mugnaini, che si ribellò alla volontà delle autorità fasciste di seppellire i corpi sul luogo dell’uccisione, Maiano Lavacchio, in una fossa comune. Simoni, all’epoca dei fatti adolescente, fece parte del mesto e coraggioso corteo che accompagnò le salme degli undici giovani che avevano pagato con la vita la scelta di non prendere le armi al servizio della R.S.I.
Oggi Associazione Festival Resistente, ISGREC, FIAB Grossetociclabile, UISP e Teatro Studio dedicano, alla memoria dei Martiri d’Istia, “Pedalare Resistere Pedalare! Percorsi di Liberazione”, un’iniziativa realizzata nell’ambito dell’evento nazionale promosso dalla FIAB finalizzato a tenere viva la memoria della Resistenza.
L’appuntamento è al Cassero Senese alle ore 08.30 per le iscrizioni. Alle 09.00 trasferimento in bicicletta a Istia d’Ombrone (punto d’arrivo Piazza della Chiesa) da dove, dopo una breve presentazione, inizierà il percorso storico che porterà i partecipanti sulla collina di Maiano Lavacchio (arrivo previsto ore 11.00).
Alle ore 11.00 a Maiano Lavacchio si svolgerà il reading “22 marzo 1944. Meditate che questo è stato” a cura dell’ISGREC con Enrica Pistolesi (Teatro Studio), Luca Bonelli e la chitarra di Michele Lipparini, scelta dei testi a cura di Marco Grilli.
Il rientro in città sarà compiuto utilizzando strade secondarie che lambiscono la macchia di Montebottigli, luogo ancora oggi impervio e solitario che accolse, nei giorni della guerra di Liberazione, numerosi rifugiati tra cui gli undici “Martiri d’Istia”.
Info e iscrizioni 329/2157746.
(per ingrandire cliccare sulle foto)
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