GROSSETO – Un canile aperto anche il fine settimana, la sterilizzazione dei cani abbandonati e un cartello che indichi la posizione della struttura Zoo Service. Queste le richieste con le quali la LAV Grosseto scenderà in piazza sabato 13 aprile alle ore 10,30 esatte per un’ora di manifestazione sotto al palazzo comunale, invitando i grossetani a partecipare. Lo scopo è farsi ascoltare dal primo cittadino, Emilio Bonifazi, e dall’assessore all’ambiente, Giancarlo Tei, ed ottenere quello che del resto è già scritto nella normativa vigente.
“Il Comune ha recentemente istituito corsi per volontari addetti alla sgambatura dei cani – spiega Giacomo Bottinelli (nella foto), responsabile LAV Grosseto – ma purtroppo ha escluso la possibilità di svolgere il servizio il sabato e la domenica, tagliando fuori i cittadini che durante la settimana lavorano, ma soprattutto negando agli animali la possibilità di muoversi in quei giorni e bloccando le famiglie interessate a un’adozione che proprio il fine settimana avrebbero maggiori possibilità di visitare il canile”.
La legge quadro 281 del 1991 in base a una modifica del 2010 prevede che i Comuni provvedano a gestire i canili “ direttamente o tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti privati che garantiscano la presenza nella struttura di volontari delle associazioni animaliste e zoofile preposti alla gestione delle adozioni e degli affidamenti dei cani e dei gatti”. Su questa base la normativa ribadisce l’importanza delle adozioni nella lotta al randagismo. Per quanto riguarda la sgambatura la legge regionale 59/2009 è esplicita nel suo regolamento di attuazione: “Per i cani custoditi in box e recinti deve essere garantita la possibilità giornaliera di movimento”.
E la legge della Toscana fissa le regole di un altro strumento fondamentale, la sterilizzazione, chiarendo all’art.31 comma 4 che nell’ambito del canile sanitario, cioè i primi sessanta giorni dopo l’ingresso, “gli animali abbandonati sono sottoposti a sterilizzazione obbligatoria”. Ciò a Grosseto non accade. Anzi spesso animali fertili sono dati in adozione, creando così un circolo vizioso.
In tutto questo bisogna ricordare che il Comune di Grosseto, in base alla convenzione con la Zoo Service distribuzione che gestisce il canile, spende circa 1500 euro all’anno per ogni cane ospitato e che nel solo 2011 l’impegno di spesa complessivo fu di 620 mila euro. Le adozioni significano dunque non solo benessere dei cani, ma anche un concreto risparmio per le casse comunali, essenziale in particolare in un momento critico come questo.
E allora come mai il canile non è assolutamente indicato dalla strada pur essendo sulla transitata provinciale della Trappola? La LAV chiede un cartello che ne individui la posizione, ben visibile a tutti, che magari inviti anche all’adozione di un cane abbandonato.