GAVORRANO – Nella corsa tra candidati a sindaco per il comune di Gavorrano Massimo Borghi non ci sarà. Con un comunicato stampa Borghi ha annunciato direttamente il suo ritiro dalla campagna elettorale che di fatto non è ancora iniziata e che a questo punto non lo vedrà più come protagonista diretto, come invece era accaduto dal 2009 nelle ultime due amministrative di Gavorrano.
«Il disgusto, – scrive Massimo Borghi – la repulsione che provo davanti a quello che sta avvenendo è talmente forte che sento il bisogno di fare un passo indietro e di non partecipare alla competizione elettorale del Maggio prossimo». Borghi si riferisce sopratutto al «tentativo di eliminare dalla scena politica il sottoscritto ed i cittadini liberi che mi hanno sostenuto, continua e provo disgusto davanti al balletto che si è inscenato attorno alla figura del Prosindaco di Gavorrano attualmente in carica».
«Sono rimasto allibito, turbato ed amareggiato dall’uscita dall’alleanza “Centrosinistra Gavorranese” del Psi – aggiunge Borghi –, avvenuta con motivazioni infondate, prendendo a pretesto un episodio del tutto insignificante».
«Ho preso questa decisione – dice Borghi – con grande serenità, la serenità di una persona che da quaranta anni si è messa al servizio della nostra comunità e che soprattutto non ha mai mirato ad incarichi, nomine o posti di potere, la serenità che deriva da una storia lunga e molto particolare dalla quale posso oggi uscire a testa alta e soprattutto nelle stesse condizioni in cui sedicenne e pieno di tante speranze vi entrai».
Poi Borghi parla della situazione attuale e del tentativo di riunire il centrosinistra e dice: «Oggi in quest’epoca moderna, non contano più nulla, i rapporti umani, le relazioni positive e limpide che si instaurano, tutto gettato alle ortiche per l’ambizione personale e la sete di potere. Si è cercato, e si cercherà di ammantare di una veste nobile il salto della quaglia in corso, affermando che avviene per riunificate il Centrosinistra, mai falsità fu così facilmente smascherabile, far fuori il sottoscritto e con lui la primavera gavorranese rappresentata dall’ingresso nel governo comunale dei cittadini liberi non vuol dire riunificare il centrosinistra, ma riportare il governo del territorio in mano alla nomenclatura che sta dietro a queste manovre ed alle segreterie dei partiti alla vigilia di importanti scelte che dovranno essere fatte e che riguardano la vita di tutti noi. Questi accadimenti non riunificano un bel nulla, anzi rendono ancora più profondo il solco tra la classe politica e cittadini.
Da parte mia ritengo che l’unica cosa da riunificare e da salvaguardare sia la comunità, questo è l’unico valore importante e lo si può fare solo includendo, non esiste una riunificazione fatta sulla discriminazione personale e sull’esclusione».
«Un grazie a tutti coloro, che mi hanno sostenuto nella dura battaglia contro l’occupazione del potere da parte della nomenclatura politica, il loro sconcerto, la loro delusione, la loro rabbia verso la scelta che ho deciso di fare è simile al mio disgusto verso coloro che con i loro gesti uccidono quotidianamente la buona politica e fanno crescere le avventure e l’antipolitica. Sarò felice di incontrare i cittadini liberi, in una grande iniziativa pubblica, dove nei prossimi giorni, spiegherò a testa alta e guardandoli negli occhi i motivi che mi hanno fatto scegliere la strada del ritiro dalla campagna elettorale e dalla politica gavorranese».