GROSSETO – Il mancato sblocco delle risorse destinate agli interventi di ripristino post alluvione, danneggiano tanto le aziende che i lavoratori dipendenti. Per questo i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil incontreranno domani alle 18:00 il prefetto Valentini per chiedergli di sollecitare il Governo a dare il via libera al decreto, mentre a partire dalle 17:00 presidieranno piazza Rosselli insieme alle delegazioni dei dipendenti delle imprese colpite dall’alluvione nella piana di Albini e dell’orbetellano.
«In particolar modo la zona sud della Provincia – hanno scritto al prefetto i segretari Renzetti (cgil), Milani (Cisl) e Baiocco (Ul) – ha subito danni ingentissimi, con il centro abitato di Albinia e la campagna circostante, nel comune di Orbetello, e quella del Comune di Manciano, dove la popolazione vive ancora in condizioni precarie».
Pur consapevoli che tutte le Istituzioni e coloro che, a vario titolo, ricoprono ruoli di responsabilità di Governo, hanno esercitato con il massimo impegno le proprie funzioni a favore delle popolazioni, i tre segretari confederali si dicono tuttavia «consci che quanto è stato fatto non è sufficiente a ripristinare le condizioni di vita precedenti all’alluvione. E che tuttora migliaia di cittadini e lavoratori continuano a essere privati delle condizioni minime materiali per vivere dignitosamente, appesi alla speranza di ripristinare quanto prima abitazioni, viabilità e posti di lavoro spazzati via dalla furia dall’alluvione».
Ricordando in particolare al prefetto che «è andato completamente distrutto il comparto industriale e quello agroalimentare, senza dimenticare che sono fortemente compromessi il settore turistico e quello commerciale, fonte primaria di reddito dell’intera Maremma», i segretari delle tre organizzazioni sindacali chiederanno a Valentini di «intercedere presso il Governo centrale per lo sblocco delle risorse destinate alla Toscana (110 milioni di €.), ma ancora giacenti nelle casse dello Stato», ricordandogli quanto «oltre che a favore delle famiglie, sia necessario far comprendere al Governo l’importanza degli indennizzi diretti a favore delle imprese che operano nei comparti produttivi più danneggiati».