FIRENZE – “Non possiamo più considerare la medicina sportiva la cenerentola del nostro sistema sanitario. Le ultime drammatiche vicende impongono di riconsiderare il ruolo che la prevenzione assolve nell’attività agonistica e amatoriale”. Lo dichiara Maria Luisa Chincarini, Capogruppo di Centro Democratico in Consiglio regionale della Toscana e medico dello sport, a seguito della morte del ciclista quarantenne Andrea Nencini, deceduto domenica per un malore durante la corsa amatoriale Giro della Maremma.
“La triste storia di Nencini segue il dramma che si è consumato a Pontedera non più tardi di dieci giorni fa – spiega Chincarini. – Sono storie parallele, che non possono essere archiviate come incidenti, ma che chiamano in causa la necessità di riconsiderare la funzione della prevenzione. La medicina dello sport non può essere soltanto un vero e proprio ‘certificatificio’, ma deve tornare a svolgere un ruolo ben preciso e assumere la massima centralità in ottica sia di prevenzione e sia di sicurezza ‘in campo’ per tutti gli atleti, siano essi giovani, professionisti o semplici amatori”.
“Bisogna invertire la rotta – conclude Chincarini -. In Commissione Sanità del Consiglio regionale, abbiamo vinto l’importante battaglia per ottenere che la medicina dello sport diventi finalmente un’unità funzionale a se stante. Ora è necessario garantire a questo settore fondamentale del nostro Sistema sanitario gli strumenti indispensabili a scongiurare il ripetersi di questi inaccettabili incidenti, a partire da una rimodulazione dei costi nel settore privato evitando la corsa al ribasso che va sempre a detrimento della qualità del servizio erogato. Questo continuerà a essere il senso del nostro impegno in Commissione”.