GROSSETO – «Esprimere un’opinione non è un reato». Così il gruppo Antispecisti di Grosseto risponde alla minaccia di Arci caccia di adire alle vie legali per qunto detto in questi giorni in merito alla categoria dei cacciatori «Credo che la denuncia che i cacciatori hanno annunciato non impedirà all’80% dei cittadini contrari a questa pratica di continuare ad esprimere la propria contrarietà. Non crediamo al ruolo del cacciatore “verde”, in quanto i cinghiali importati dall’Est Europa sono stati immessi proprio per fini venatori ed è un dato reale e inattaccabile. Sono stati introdotti perfino in luoghi dove questa specie non era presente (Isola D’Elba). E adesso chi paga i danni? I cacciatori? No, i danni alle colture, vengono pagati da tutti i cittadini».
«Il piombo delle loro cartucce, diffuso nell’ambiente, è tossico e pericoloso – prosegue Mauro Leuci per gli antispecisti -. Anche questo dato è reale e inattaccabile. Paragonare questo “sport” con gli altri non è accettabile. Perchè la caccia uccide e ferisce milioni di animali diversamente da tutti gli altri sport. Molti di questi rimangono orfani. Gli animali non sono oggetti ma esseri senzienti e capaci di soffrire. L’associazione vittime della caccia ha un elenco di episodi di persone ferite e uccise nelle loro proprietà private».
«La Legge lo consente ma la Legge si può cambiare, soprattutto quando si tratta di una Legge voluta dal fascismo e non ancora modificata. Basta leggere alcuni articoli su geapress per scoprire numerosi episodi di canili lager abusivi, dove questi poveri animali vengono tenuti in spazi angusti e in condizioni inaccettabili. Per questi motivi sono stati denunciati i responsabili e in molti casi si trattava proprio di cacciatori. Chiunque dovesse essere denunciato – concludono gli antispecisti – non verrà lasciato solo ma avrà l’aiuto e il supporto di numerosi cittadini e associazioni».