GROSSETO – L’Arci Caccia non ci sta e risponde alle parole della Lav che avevano criticato l’iniziativa che l’associazione venatoria porta avanti da anni in alcune scuole della provincia di Grosseto.
«Violento – scrivono dall’ArciCaccia – è il comunicato della Lav – ed è ompletamente destituito di ogni elemento di conoscenza. Sarebbe bastato – si legge nella nota dell’associazione – che i dirigenti di quella Associazione si fossero rivolti direttamente a coloro che hanno potuto assistere a questo progetto didattico (studenti, insegnanti, genitori e dirigenti scolastici) per apprendere da loro come questa iniziativa sia stata tutto fuorchè violenta».
«Ciò che provoca sconcerto è il grado di fondamentalismo che permea questa loro presa di posizione, intrisa di verità precostituite che nulla hanno a che spartire con la reale conoscenza della materia e che indicano, in modo inequivocabile, come il furore ideologico compensi una totale e disarmante ignoranza per quanto concerne la vita degli animali e l’attività venatoria».
«L’Arci Caccia non ha mai inteso organizzare questi corsi con l’intento di intercettare nuovi adepti per l’attività venatoria, quanto piuttosto per far conoscere alle giovani generazioni aspetti fondamentali della realtà che li circonda che una cultura “disneyana”, urbanizzata e consumistica ha completamento rimosso dalla vita quotidiana. La L.A.V. cavalca ad arte questa palese verità per “lisciare il pelo” a sentimenti ipocriti e moralistici, pensando di promuovere i buoni sentimenti umanizzando la fauna. Questa operazione è una sciocchezza sotto tutti gli aspetti, a cominciare da quello filosofico per terminare con quello tecnico-scientifico».
«Non vogliamo scomodare le nostre conoscenze scientifiche per far sapere all’opinione pubblica quanto sia grande il patrimonio culturale dei cacciatori, costruito con lo studio, l’esperienza, la passione e sporcandosi di fango gli scarponi, bensì respingere con tutte le forze che abbiamo a disposizione il tentativo di rappresentare il mondo come se fosse diviso a metà: quello dei “buoni” che amano gli animali e rispettano la natura e quello dei “cattivi”, che per diletto e disprezzo della vita sono distruttori di fauna ed ambiente».
«Questa caricatura, più che falsa, è semplicemente ridicola. Vogliamo anche ricordare al Sig. Bottinelli (presidente della Lav Grosseto, ndr) che la caccia è un’attività assolutamente legittima e regolamentata da severe e rigide disposizioni di Legge. Dipingerci come promulgatori di un’attività violenta è oltremodo irrispettoso dell’ordinamento giuridico di questo Paese. Pensiamo, infine, di consigliare al Coordinatore della L.A.V. grossetana la lettura di qualche buon autore che potrebbe facilitargli a ritrovare un po’di serenità perduta: Hemingway, Rigoni Stern, Moupassant ed altri grandi scrittori che hanno parlato mirabilmente di caccia, gli consentirebbe di aprire la mente verso altri orizzonti. Chiediamo altresì a tutti i cittadini, singolarmente o in forma organizzata (partiti, associazioni, sindacati, organizzazioni di categoria), di esprimere un cenno di solidarietà nei confronti della Dirigente Scolastica interessata dal caso e verso i dirigenti locali dell’Arci Caccia, interessati dal progetto, in quanto, prima di ogni altra cosa, persone oneste e perbene che svolgono la propria attività con disinteresse e assolutamente estranei a qualunque cultura portatrice di violenza».