di Lorenzo Falconi
GROSSETO – L’11 marzo doveva essere saldata la mensilità di dicembre, almeno secondo quando promesso da Barontini all’ultimo tavolo regionale, al cospetto dell’assessore Gianfranco Simoncini, delle Rsu, delle istituzioni locali. In realtà, quella di ieri, è stata solo l’ennesima giornata di una scadenza disattesa per i dipendenti della Mabro, ormai esasperati dai continui ritardi sul pagamento degli stipendi.
Le difficoltà economiche dell’azienda di abbigliamento sono ormai note, al punto che del caso si è occupato anche la trasmissione di Rai 3 “Presa Diretta”, andata in onda domenica scorsa. Poche novità sotto il sole, quindi, purtroppo per i dipendenti, ormai esasperati dall’estenuante valzer delle promesse e delle date mai rispettate da parte della proprietà. Un clima piuttosto pesante, come quello che questa mattina si respirava all’interno dell’azienda, dove circa 35 dipendenti hanno deciso di incrociare le braccia e di riunirsi in assemblea. Le lavoratrici hanno così bloccato la catena produttiva, chiedendo nuove garanzie ai vertici aziendali. Al vaglio anche la possibilità di ridurre l’orario di lavoro, o quanto meno concentrarlo su meno giorni, in modo da avere anche un risparmio sulla benzina. Sembrano banalità, ma purtroppo non lo sono, soprattutto di questi tempi, in cui interi nuclei familiari restano senza stipendio, con la preoccupazione di perdere il posto di lavoro e con enormi difficoltà nel pagare le bollette.
Intanto l’attenzione sembra focalizzarsi su un’altra scadenza, che a dir la verità è un appuntamento. Venerdì prossimo alle 16:30, infatti, Barontini è nuovamente atteso in Regione, da Simoncini, per un nuovo tavolo di confronto a cui parteciperanno anche i sindacati e le istituzioni maremmane. E’ da questo incontro che si attendono risposte ulteriori da parte della proprietà, anche sui mancati pagamenti delle mensilità arretrate che a questo punto stanno per diventare quattro. Tutto questo, ovviamente, salvo imprevisti dell’ultima ora.