di Daniele Reali
Le indagini erano partite all’inizio del mese di febbraio quando la donna, stanca di subire continue violenze, aveva denunciato la situazione ai Carabinieri.
Dopo l’ultimo litigio con il marito e dopo essere stata presa a calci e pugni, lei aveva richiesto l’intervento del 118, accusando giramenti di testa e nausea. Il personale specializzato della “task force” della Asl 9 aveva subito riconosciuto i segni della violenza domestica sulla donna e aveva contattato i militari dell’Arma. Uua volta partite le indagini è stato facile capire che quello dei primi giorni del mese era soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie di maltrattamenti fisici e psicologici, che la donna era costretta a subire da decine di anni, addirittura dai tempi del loro fidanzamento. Violenze che non avrebbero avuto una particolare ragione, ma sarebbero stati la conseguenza di banali litigi per futili motivi. A trattenere la donna tutti questi anni dal denunciare il marito, ha raccontato la moglie, l’amore per i figli che la madre voleva proteggere.
In ordine di tempo questa è soltanto una delle ultime azioni che sono state portate a termine grazie al lavoro della “task force” anti-violenza. Questo organo è stato istituito per contrastare il fenomeno della violenza verso i soggetti più deboli della società ed è formata da personale medico della Asl 9, da uomini delle forze dell’ordine e da magistrati.