GROSSETO – Il caso della ex Mabro continua a far discutere anche in ambito politico-istituzionale. All’interrogazione proposta dai consiglieri comunali Giacomo Gori, del Movimento 5 Stelle e Massimo Felicioni della lista civica Grosseto Oggi, risponde l’assessore alle attività produttive Emanuel Cerciello. I consiglieri chiedevano un quadro riguardante lo stato attuale delle cose in cui si trova oggi l’azienda Mabro S.p.a. «L’azienda grossetana è entrata nella profonda crisi economica generale già in uno stato particolare di grande difficoltà – scrive nella sua risposta Cerciello – versando in situazione di cassa integrazione per grave crisi aziendale poi tramutata in situazione di cassa integrazione per ristrutturazione aziendale a tutt’oggi in essere».
«Per quanto segnatamente riguarda l’Amministrazione Comunale, si evidenzia di aver sollevato, in sede di tavolo regionale del 6.11.2012, la questione della rappresentanza legale dell’azienda – scrive ancora Cerciello -. L’azienda partecipava infatti agli incontri con il Comune ed al tavolo regionale rappresentata dal sig. Andrea Barontini. Dalle visure camerali, invece, risultava essere amministratore unico con potere di rappresentare la società, sin dal 17.2.2011, il sig. Gianluca Mauro, persona non conosciuta e mai incontrata da questo Assessorato e dall’Amministrazione. Inoltre la proprietà dell’azienda risultava appartenere alle società F.I.R.C. Fiduciaria Italiana Realizzo Crediti SpA e Fashion Technology Investment Srl nelle quali, a loro volta, sembrava non figurare la persona di Andrea Barontini».
«Premesso quanto sopra, uno dei principali argomenti trattati in sede di tavolo regionale è il rapporto azienda-istituti di credito. In particolare è emerso in quella sede che, a fronte di un piano industriale di 2 milioni di euro del febbraio 2011 (data in cui la proprietà attuale ha rilevato l’azienda), sono stati “coperti” dagli istituti di credito soltanto 850.000 euro. Da qui l’esigenza prioritaria di verificare la possibilità di ottenere le ulteriori coperture».
«Va rimarcato che, sia in sede di tavolo regionale, sia in sede locale, si è preso atto della difficoltà dell’azienda ad onorare gli stipendi al proprio personale ed al versamento dei contributi previdenziali e sindacali – conclude l’assessore comunale -. E’ stato altresì rappresentato a questo Assessorato che, in alcuni casi, l’azienda ha trattenuto dalla buste paga dei lavoratori il quinto dello stipendio ma non ha provveduto a versarlo agli istituti finanziari, così determinandosi la reazione di tali istituti verso i lavoratori debitori interessati e una situazione di crisi personale, economica e sociale di quest’ultimi. Tale situazione è stato manifestata da questa Amministrazione in sede di tavolo regionale, ove l’azienda si è impegnata a risolverla».
«Come da noi già supposto – precisano Gori e Felicioni a margine della risposta- la questione è articolata e delicata, meritevole di essere trattata con la compartecipazione di tutti: le istituzioni pubbliche, gli organi di informazione, le organizzazioni sindacali, i cittadini. Rimandiamo la trattazione completa e specifica della questione di merito alla conferenza stampa pre consiglio comunale e all’illustrazione verbale dell’argomento da parte dell’assessore Cerciello, come formalmente richiesto».