Di Simone Paradisi
SCARLINO – «La crisi fa scendere la produzione di rifiuti, ma non abbiamo difficoltà a reperire il cdr». Così Scarlino Energia, la società proprietaria dell’inceneritore di Scarlino, commenta la marcia “a scartamento ridotto” dell’impianto dopo che la struttura, nel dicembre scorso, è tornata a bruciare combustibile da rifiuti grazie alle nuove autorizzazioni della Provincia di Grosseto.
Secondo i dati sulle emissioni ai camini che la stessa Scarlino Energia pubblica, una delle 3 linee dell’impianto, la linea 1, non è praticamente mai stata utilizzata dal momento del riavvio ad oggi. Ha funzionato solo tra il 17 ed il 20 gennaio per poi essere fermata nuovamente. La linea 1 ha un suo camino di emissione, mentre le linee 2 e 3 ne hanno, in comune, uno proprio. L’impianto inoltre, è stato fermo del tutto, con le sue 3 linee, 5 giorni a gennaio, 3 dei quali sul finire del mese, e di nuovo 3 giorni nella prima decade di febbraio.
Scarlino Energia spiega che si tratta di un semplice riavvio graduale dell’impianto, un riavvio la cui lentezza è proporzionale al periodo di stop forzato che ha subito la struttura. La società ricorda come lo stop sia durato per quasi tutto il 2012 e come una macchina complessa come l’inceneritore non possa essere rimessa in moto dall’oggi al domani.
«Vero è che la crisi economica, con la flessione dei consumi, fa scendere la produzione di rifiuti urbani, ma questo calo – fa sapere Scarlino Energia – non intacca in modo significativo la produzione nazionale di cdr. Dunque non è tale da impedirci di trovare sul mercato fonti di approvvigionamento».