di Barbara Farnetani
GROSSETO – «Se abitassi lì sarei il primo ad essere arrabbiato» così Giancarlo Tei interviene sulla vicenda del distributore di via Mascagni a Grosseto. «Detto questo il nostro è un approccio di totale trasparenza. Le indagini di Arpat, spedite il 7 di febbraio, non sono ancora arrivate. Quando arriveranno se si riscontrassero incongruenze rispetto agli obiettivi della bonifica, riconvocheremo la conferenza dei servizi. Sappiamo che c’è una situazione critica, ma anche vero che stiamo parlando di inquinamento in aree particolarmente antropizzate in cui è difficile intervenire.»
«Se i risultati sono quelli che riporta il Forum ambientalista – prosegue Tei dovrà essere fatto un altro progetto che tenga conto anche del tempo trascorso sin’ora e della situazione da cui si è partiti. Io mi troverò ad intervenire per la prima volta e voglio capire bene la situazione anche perché se quanto fatto fin’ora non ha funzionato forse si dovrà fare qualcosa in più. Le analisi Arpat andranno comparate con quelle effettuate da Total, quel che è certo è che se Arpat avesse rilevato una pericolosità immediata sarebbe stata la prima ad avvisarci senza farci attendere il normale iter.»
Per quanto riguarda la procedura, Tei ribadisce quanto anticipato ieri sul nostro giornale: «probabilmente si è equivocato sul termine, quando si è parlato di collaudo il comune intendeva chiedere alla provincia se c’erano le condizioni per attestare l’avvenuta bonifica. Se tale bonifica non è stata fatta questo significherà per il comune l’attivazione di una nuova procedura. Non vedo gli estremi per chiedere al Prefetto l’intervento del commissario, non c’è alcun comportamento omissivo, il nostro intento era solo valutare gli esiti della bonifica. Peraltro abbiamo un’analisi di novembre, effettuata sul pozzo uno, in cui Arpat certifica l’assenza di inquinanti.»
Quanto poi alla fidejussione da 2 milioni e 400 mila euro garantita da Total Tei nega che chiunque abbia mai chiesto che venisse meno, anche perché se la compagnia petrolifera non portasse a termine la bonifica «sarà il comune a portarla termine, rivalendosi proprio sulla fidejussione» Quello che tiene a sottolineare Tei è che nessuno ha voluto sottovalutare il problema, semplicemente c’è un iter da rispettare, «un percorso a cui far seguito» quando arriveranno le analisi Arpat sarà premura del comune attivare la Conferenza dei servizi.