GROSSETO – Da gennaio al 10 di febbraio si sono verificati numerosi eventi di spiaggiamento di cetacei in Toscana. Episodi che si sono concentrati nella parte più meridionale della regione e che hanno riguardato anche l’Elba e Pianosa. Un caso è stato registrato anche sulla spiaggia di Follonica lo scorso 16 gennaio (nella foto).
Tra i 15 animali registrati fino ad oggi, 12 appartengono alla specie Stenella coeruleoalba (stenella striata), uno alla specie Tursops truncatus, mentre 2 sono stati registrati come “indeterminati” date le pessime condizioni di conservazione della carcassa che non ne hanno permesso una identificazione certa della specie.
Tutti gli eventi sono stati comunicati dalla Capitaneria di Porto al settore Mare di ARPAT che, a sua volta, ha informato l’Università di Siena e l’IZS di Pisa. Date le cattive condizioni di conservazione degli esemplari solo in alcuni casi l’Università di Siena ha proceduto con il prelievo di un “tassello” di cute, grasso e muscolo per l’analisi dei contaminanti.
Di tutti gli eventi è stata data informativa all’Osservatorio Toscano Cetacei (OTC) che coordina l’attività della Rete Regionale per il recupero degli animali spiaggiati.
L’eccezionalità del fenomeno di questi primi mesi del 2013 può essere confermata anche dal fatto che analoghi spiaggiamenti stanno avvenendo lungo l’intera costa Tirrenica: 10 nel Lazio e 10 in Campania.
Il Ministero dell’Ambiente ha comunicato che dalle prime indagini sembra di poter escludere eventi eccezionali causati dall’uomo, come sversamenti di petrolio o di sostanze inquinanti. La causa più probabile è di natura infettiva (in 6 soggetti è stata rinvenuta traccia di un batterio, Photobacterium Damselae, che può portare a sindrome emolitica e lesioni ulcerative).
Informazioni più di dettaglio sulla situazione sono disponibili sul sito Web dell’Agenzia:
www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2013/036-13