di Rita Martini
ROMA – C’era anche Daniele Venturi (nella foto in basso), maremmano ormai trasferito nella Capitale dove ricopre da anni il ruolo di presidente dei Papaboys, nella Sala Nervi, alla prima udienza di Benedetto XVI dopo l’annuncio shock del suo addio alla carica di pontefice.
Come si vivono questi momenti intorno a un Papa che ha annunciato le sue dimissioni?
C’è ancora tanto senso di smarrimento e ancora di più all’interno del Vaticano. Anche stamani i volti di molti funzionari e accreditati erano increduli e perplessi. E’ necessario tempo per assimilare. Noi fedeli abbracciamo Benedetto di cuore e quell’abbraccio lui stesso stamani ha detto di sentirlo quasi fisicamente. Ci chiede preghiere per lui e non mancheranno. I Papaboys da venerdì alle 21 inizieranno una tre giorni di veglia nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie Fornaci che confina con il Vaticano e domenica mattina andremo tutti all’Angelus.
Con il passare delle ore vi è più chiaro il perché di questa scelta straordinaria?
E’ lo scontro del mondo secolare con la sua frenesia e del mondo spirituale con la sua umiltà. Benedetto XVI ha voluto contrastare la frenesia del mondo con la sua scelta umile. Ha deciso, nonostante sapesse bene cosa avrebbe provocato, di fare un passo indietro. E’ sinceramente arrivato alla consapevolezza della propria incapacità di un ruolo così alto come quello di padre della Chiesa.
Pensavate che sarebbe stato mai possibile?
Già dopo la sua visita a Roul Castro a Cuba Benedetto aveva parlato di “limiti”, e qualche mese fa, durante un’occasione ufficiale, si era fermato nella lettura del discorso commentando “io non ci vedo più”. Certo che nessuno poteva prevedere. Noi non siamo abituati. E’ una cosa del tutto nuova che esprime proprio il concetto di “limiti umani” per una missione spirituale.
Come ricorderà Lei Papa Benedetto XVI, a parte il fatto che tutti lo ricorderanno come il Papa che ha abdicato?
Voglio parlare della mia esperienza intima: per me Benedetto XVI è il Papa della gioia, mi ha insegnato ad acquisire dal Cristianesimo gioia e umiltà. Inoltre ha dato inizio a una riforma interna di Curia che era necessaria e che ha aggiornato la Curia ai tempi moderni.
Daniele Venturi è nato a Massa Marittima dove per alcuni anni è stato Vescovo il Cardinale Angelo Comastri nato a Sorano. E a Grosseto il Cardinale Angelo Scola ha lasciato un segno indelebile come Vescovo. Secondo Lei, sono davvero papabili?
Il Cardinale Scola e il Cardinale Comastri sono due principi della Chiesa ed è importante dal lato della fede che si parli della nostra terra, la Maremma, per accomunarla a questi due straordinari protagonisti. E’ un grande orgoglio per il territorio. Devo dire che il Cardinale Angelo Comastri è tra le persone maggiormente stimate a livello mondiale e, dopo il Santo Padre, il miglior predicatore che la Chiesa ha. Poi mi fermo qui.
Dopo il successo dell’iniziativa 7 x Conoscerti dedicata a Papa Giovanni Paolo II i Papaboys torneranno in Maremma?
Torneremo con ogni probabilità la prima settimana di giugno e dedicheremo con passione ed entusiasmo questa edizione a Benedetto XVI.
Chissà che – questo lo aggiungiamo noi – dismessi gli abiti papali Monsignor Ratzinger non venga a prendere parte in Maremma all’evento che porterà il suo nome.