di Barbara Farnetani
CALDANA – Hanno portato via i bambini da scuola per protesta. Era l’unico modo, per le mamme caldanesi, di far sentire la propria voce. Questa mattina solo otto alunni della scuola elementare (in totale sono 47) sono entrati in classe «e solo perché i loro genitori non potevano venirli a prendere». «Sono mesi che i bambini entrano in classi non riscaldate» afferma Meri Beltrami, una delle mamme, che racconta: «Ad ottobre il comune ha cambiato la vecchia caldaia a gasolio con una a metano e ha inoltrato ad Italgas la richiesta di allaccio. Nessuno però è venuto. I tubi ci sono, arrivano a due metri dalla caldaia, quello che manca è solo l’allaccio»
In pratica, a quanto hanno raccontato le mamme, la caldaia continua ad andare a gasolio, ma proprio per questo il timer, programmato per le 5.30, non parte e la caldaia va in blocco. Così ogni mattina il bidello entra mezz’ora prima per sbloccarla e far partire i riscaldamenti «Il bidello fa anche troppo – proseguono le mamme – ma non è sufficiente per scaldare la scuola. Quando i bambini entrano le aule sono fredde. Tutti affermano che la competenza non è loro, e la conseguenza è che nessuno fa nulla per risolvere la situazione, né la preside, né il comune, né Italgas su cui nessuno sta facendo pressioni perché intervenga»
«Questa mattina a sbloccare la caldaia sono venuti gli operai del comune che ci hanno spiegato che di solito queste procedure vengono compiute dalla compagnia del gas nel giro di una settimana, non si capisce come mai, in questo caso, la vicenda vada avanti da quattro mesi» continua una delle mamme.
Le mamme sono ormai sul piede di guerra «La nostra protesta – concludono – andrà avanti ad oltranza, sino a quando il problema non sarà risolto»