di Barbara Farnetani
GROSSETO – 450 mila euro. È la cifra che sarà investita dalla regione Toscana per ripristinare la pineta di Marina di Grosseto devastata dall’incendio della scorsa estate. L’intervento, come ha enunciato l’assessore alle politiche agricole e forestali Gianni Salvadori, «prevede al primo punto la semina di nuovi pini, con una prospettiva più a lungo termine, al secondo la piantumazione di piantine di 20-30 centimetri di altezza. Al terzo punto piante di due metri, che andranno a riempire un’area di circa 10 ettari con una “densità” di circa 60-70 piante per ettaro ad una distanza di 10-12 metri di distanza l’una dall’altra, così da rivedere, nel giro di sei sette anni una vera pineta, e infine, lungo la strada i pini bruciati saranno sostituiti con piante della stessa altezza» così da ricreare una sorta di barriera anche per la vista in attesa che la pineta ricresca. Questo intervento costerà 400 mila euro più altri 40-50 che verranno dal piano regionale agricolo del 2013. «La scelta di mettere soldi pubblici su un bene privato – afferma Salvadori – è legata alla funzione pubblica della pineta. La Regione non era obbligata ad intervenire, lo facciamo perché la pineta ha capacità attrattive anche da un punto di vista turistico, oltre ad essere comunque un bene della collettività»
Gran parte dei 1200 ettari di pineta è infatti di proprietà privata, visto che il comune, come ricorda il sindaco Emilio Bonifazi, ha la proprietà di 26 ettari e la competenza su un’altra ottantina di proprietà demaniale. Ad oggi il taglio ha interessato circa l’ 80/90% delle piante presenti nell’area percorsa dal fuoco che contava una densità media di circa 100/120 piante ad ettaro costituenti il piano dominante. «Dai dati forniti dal proprietario Marcello Pallini – affermano dal comune -, l’impianto della pineta, nell’area oggetto del progetto, risale tra la fine del 18° secolo e l’inizio del 19°. Nelle aree adiacenti alle urbanizzazioni (viale dei Platani) si è effettuato il classico taglio di diradamento con il raggiungimento del 70% della copertura del suolo ed il contenimento del sottobosco mirato alla mitigazione del rischio incendio come previsto nel progetto.
Per quanto riguarda la pulizia della pineta invece la regione ha stanziato 1 milione di euro per il 2013 e altrettanti per il 2014, che saranno distribuiti sull’area pinetata di tutta la Toscana, con l’obiettivo di ripulire circa 150-170 ettari l’anno. Per quanto riguarda poi l’idea di far si che la pineta torni produttiva, grazie alla raccolta dei pinoli, Salvadori svela che è in corso un progetto per debellare il “cimicione”, il parassita dei pini. «Stiamo tentando un approccio biologico alla questione – sottolinea Salvadori – vorremmo inserire sul territorio un insetto canadese, che è il nemico del cimicione, ancora però è in corso l’iter per avere l’autorizzazione all’importazione da parte del ministero. Ma per un’idea di produttività della pineta si potrebbe anche puntare sulla valorizzazione del sottobosco per la produzione di energie da biomasse legnose».