di Barbara Farnetani
RIBOLLA – Aveva nascosto 5 chili e mezzo di hashish in una stufa, forse voleva fare il grande salto e allargare il mercato di vendita, per questo probabilmente aveva deciso di investire e acquistare 54 panetti di droga, ed era andato a vivere da solo, così da avere maggior libertà. Certo non si aspettava la visita dei Carabinieri nel suo bilocale di Caldana. Sono stati i militari della stazione di Ribolla ad arrestare, in flagranza di reato, un giovane ribollino di 27 anni, residente a Caldana.
I Carabinieri, che rientrano sotto la compagnia di Massa Marittima, stavano tenendo d’occhio il giovane da un po’ di tempo. Due anni fa il ragazzo era stato denunciato dal comando di Arcidosso per reati connessi alla droga. Negli ultimi tempi i Carabinieri di Ribolla avevano notato movimenti un po’ più frenetici del solito, il ragazzo, pur vivendo a Caldana, continuava a effettuare numerose puntate a Ribolla, dove vive la famiglia, per incontrare vari soggetti. Ieri i militari hanno capito che forse poteva esserci qualcosa più del solito e mentre si trovava in strada, a Ribolla, è stato fermato per un controllo. In tasca gli sono stati trovati quattro grammi di hashish. I Carabinieri hanno dunque deciso di perquisire la vettura, in cui è stato rinvenuto uno spinello già rollato. Il passo successivo è stato la perquisizione dell’abitazione, un bilocale nella frazione di Caldana, nel comune di Gavorrano. Qui, dall’interno di una stufa, piazzati sul fondo, sono emersi i 54 panetti di hashish per un valore alla fonte di 10-11 mila euro. Un quantitativo estremamente consistente se si considera che, al momento della vendita, avrebbero potuto fruttare sino a 55 mila euro. Oltre alla droga sono stati sequestrati un telefono cellulare, un bilancino di precisione e un coltello utilizzato per tagliare l’hashish.
Un’operazione questa che la stazione di Ribolla ha portato a termine in assoluta autonomia. Per il giovane, operaio a Piombino, è scattato l’arresto in flagranza per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, e il magistrato Leopizzi ha disposto il trasferimento in carcere a Grosseto. Proseguono invece le indagini dei Carabinieri per risalire alle fonti di approvvigionamento. Tra gli elementi di cui tenere conto il logo stampigliato sui panetti di hashish, R32, una sorta di marchio di fabbrica che sempre più spesso si trova sulla droga di questo tipo, e che costituisce una specie di certificato del produttore, e le eventuali dichiarazioni dello spacciatore, che al momento è stato piuttosto reticente.