FOLLONICA – Un racconto dei racconti, un vero “all the best” dei momenti più suggestivi che hanno caratterizzato le attività sull’arte contemporanea della Rete dei Musei della Provincia di Grosseto, le mostre più importanti, cioè, che la Rete dei Musei ha organizzato dal 2008 al 2012 con le opere di Dietrich Klinge, Niki De Saint Phalle, Joan Mirò, Salvador Dalí e, proprio la scorsa estate, Andy Warhol. Mostre e attività che hanno fatto diventare la Maremma una delle capitali estive della cultura moderna e contemporanea e hanno contribuito alla nascita il progetto “MIC – Maremma in Contemporanea”.
Questo è “Confessioni d’artista”, l’evento curato da Maurizio Vanni che sarà ospitato sabato 26 gennaio alle ore 21,15 nella Biblioteca della Ghisa di Follonica, comprensorio ex Ilva: un racconto scenico che unisce i momenti più belli di tutte le performance delle precedenti stagioni, riportando sulla scena tutti i protagonisti che, in questi cinque anni, hanno contribuito a divulgare la cultura contemporanea in modo innovativo e non convenzionale.
«La serata sarà anche un’occasione per fare un bliancio di queste ultimi anni in cui la Provincia ha messo a sistema le offerte artistiche legate al contemporaneo – commenta Cinzia Tacconi, assessore provinciale alla Cultura –. La creazione di un sistema integrato, una sorta di distretto culturale dell’arte contemporanea, che raccoglie idee, ne genera nuove e produce cultura, in un territorio come il nostro, ricco di musei, teatri, gallerie, parchi a tema, associazioni, fondazioni, centri per la danza e la musica, ha sicuremente rappresentato un forte motore propulsivo e ha contribuito a far decollare un territorio che ha molto da offrire dal punto di vista culturale».
All’evento, oltre al critico d’arte Maurizio Vanni, parteciperanno il musicista Meme Lucarelli, gli attori Cataldo Russo, Silvia Cosentino, Agnese Manzini, Michela Cicchinè e la ballerina Martha Rivas. A conclusione della serata, l’intervento di Leonardo Coen, scrittore e giornalista de “La Repubblica”, che racconterà la crisi della parola scritta e del giornalismo.
Il racconto scenico non è una pièce teatrale, né è una conferenza, né è una lettura a più voci con accompagnamento musicale, ma una proposta interdisciplinare per indagare l’uomo che sta dietro all’artista attraverso quegli episodi che hanno segnato la sua vita e, di conseguenza, le sue opere: dal rapporto con la materia primitiva di Klinge, all’attrazione per gli Arcani Maggiori e per i Tarocchi di Niki de Saint Phalle, dal Surrealismo imprevedibile, ironico e sconcertante di Miró alla surrealtà cerebrale ed erotica legata al rapporto con Gala di Dalí, fino ad arrivare agli eccessi mentali e ai pensieri sul consumismo di massa di Warhol.
L’ingresso è gratuito.