ROCCASTRADA – «La storia si ripete – afferma il candidato sindaco Mario Gambassi della lista Roccastrada Progressista -, stessa sceneggiatura del ”polo industriale” del Madonnino che ha visto fasce tricolori per ben due inaugurazioni diventando una cattedrale nel deserto, dove regna il degrado, con solo tre insediamenti produttivi e l’accensione di mutui fino al 2040. Risultato casse comunali prosciugate con l’ordinaria manutenzione (decoro dei paesi) ridotta al lumicino o assente. La sceneggiatura si ripete con le scuole di Ribolla, si farà la “preinaugurazione” (che vuol dire?) il cantiere è aperto le persone grandi e piccole dovranno munirsi di casco? Un’opera faraonica che ad oggi ha un costo sulle spalle di undici milioni di euro che a fronte di contributi pubblici ricevuti incide per mutui accesi nell’ulteriore prosciugamento delle casse comunali. il cantiere ha ancora molte opere da ultimare domanda: con altri mutui»?
«A tal proposito facciamo notare una fervente attività in questi giorni nel territorio di Roccastrada dopo un letargo di cinque anni: piazze asfaltate, qualche marciapiede rifatto qua e là, tentativi di manutenzione delle strade comunali, strisce bianche sulle strade, addirittura sopra l’erba; “presto presto dobbiamo aprire” sembra di essere in procinto dell’inaugurazione di un negozio. Ci domandiamo a proposito che valore ha la circolare dell’Anci circa la propaganda elettorale che recita: “dalla data di convocazione dei comizi e fino alla chiusura delle operazioni di voto, si applicano le disposizioni della legge n.28/2000 volta a garantire la parità di trattamento e l’imparzialità nell’accesso ai mezzi di informazione per la comunicazione politica non chè la disciplina della comunicazione istituzionale e gli obblighi di informazione. In particolare, e fatto divieto, a tutte le amministrazioni pubbliche, per il periodo indicato, di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace svolgimento delle proprie funzioni”. Il divieto copre ogni forma di propaganda, con qualsiasi tecnica e a qualsiasi scopo effettuata. E non solo dal confronto avuto ieri sera a Tv9 ero tentato anch’io di dargli il voto, perché ha descritto Roccastrada come “il paese dei balocchi” e non solo dove possono arrivare tante risorse finanziarie, ma stamani quando sono arrivato a Roccatederighi alcune persone mi hanno fermato e mi dicono: le fogne sono piene non ricevono più; il cimitero è in condizioni pietose, così come la strada per arrivarci; la strada dei Pereti è abbandonata; Via della Repubblica e via Roma piene di buche; l’arredo urbano. I cestini nuovi ecc.; dallo sbocco di Meleta a Montemassi non c’è l’acquedotto dell’acqua potabile».
«Un po’ esterrefatto sono tornato a casa e percorrendo la strada comunale rurale di via Sassoscritto ho evitato un grossa buca rischiando di andare fuori strada, mi sono fermato di colpo e mi sono detto allora quello di ieri sera era un sogno? Limatola non lo voto più».