FOLLONICA – «Emergenza casa: è necessario intervenire subito con azioni mirate per garantire alle giovani coppie e ai ragazzi che vogliono emanciparsi di poter rimanere a Follonica». A dirlo è Matteo Buoncristiani, candidato a sindaco del Comune di Follonica, che interviene sulla questione emergenza casa in città salita all’attenzione della cronaca in questi giorni.
«Follonica, ogni anno, perde in media circa 300 residenti l’anno – dice Buoncristiani -, colpa dell’assenza di ogni politica sul tema dell’emergenza casa, che costringe molte persone a cercare soluzioni alternative nei dintorni. La ricetta della sinistra è assente e contraddittoria: ci accusano di proporre nuove case e non è vero, mentre negli stessi giorni approvano una variante per portare avanti un progetto fermo da oltre 15 anni, relativo alla realizzazione di 178 nuovi alloggi (120 al posto tra l’altro dell’oliveta in zona Rondelli davanti alla Pam, 38 nella zona di via Isole Egadi e 20 zona Rondelli zona a San Luigi) senza prevedere al contempo nulla in merito all’edilizia sociale».
«Un modello urbano – aggiunge il candidato – vecchio, che aumenterà il traffico, il consumo di suolo, riproducendo quartieri dello stesso tipo che il Pnrr stesso si propone di riqualificare. La variante prevede la realizzazione di 178 case senza che sia previsto alcun protocollo per giovani, per affitti calmierati, per l’emergenza casa e per attrarre nuovi residenti. Una variante adottata all’ultimo tuffo, a fine consiliatura, dove il presidente del consorzio di trasformazione dell’area con maggiore impatto (120 alloggi su 178) è un assessore del Pd di un comune limitrofo. Consumo di suolo e di verde, progetti di sviluppo da ottimizzare, in quanto senza adeguate salvaguardie sociali, sono da modificare radicalmente».
«Appena insediati – sottolinea Buoncristiani – essendo varianti solo adottate, rivedremo gli strumenti urbanistici, prevedendo il consumo di suolo in modo congruo per rispettare le esigenze pubbliche e private e individuando aree da cedere in perequazione per innescare il meccanismo dell’housing sociale».
«È clamoroso – sostiene Buoncristiani – che la sinistra definisca l’housing sociale come un metodo speculativo e che un Comune a guida Pd da anni non conosca gli strumenti che la stessa Regione Toscana ritiene virtuosi e promuove. Da parte nostra pianificheremo interventi per realizzare nuovi alloggi destinati a chi, come le giovani coppie, vuole continuare a vivere a Follonica, ma ha un reddito compreso tra i 15 e i 30 mila euro e non può, quindi, permettersi una casa. Con l’housing sociale gli alloggi potranno essere ceduti in locazione a canone calmierato oppure con patto di futura vendita e questo favorirà in modo significativo l’incremento dei residenti. Oltre a questo effettueremo il recupero degli immobili dell’ippodromo, utilizzandone una parte per dare alloggi ai lavoratori stagionali e offrire agli imprenditori del turismo un’opportunità in più».
«Solo così potremo iniziare, finalmente – conclude Buoncristiani – a pensare a una città diversa: aperta, accogliente, moderna, sostenibile da punto di vista ambientale e realmente inclusiva. Perché dare una opportunità abitativa a chi non ce l’ha non è solo una priorità ma è soprattutto una questione di giustizia sostanziale. Follonica deve cambiare direzione. E per farlo serve voltare pagina, sul serio».