GROSSETO – Il sindaco e il presidente del Consiglio comunale di Grosseto nei giorni scorsi hanno avviato una serie di contatti istituzionali volti a salvaguardare il Cemivet da ogni ipotesi di ridimensionamento.
Nei giorni scorsi è stata inviata una missiva al capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano per chiedere un incontro: sarà calendarizzato a breve. Intanto questa mattina il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno per salvaguardare il Cemivet da ogni possibile ridimensionamento. Nel testo si ricorda come il centro sia a oggi considerato il principale allevamento equino dell’Esercito italiano e centro di eccellenza. L’attuale centro militare veterinario venne istituito con regio decreto l’11 novembre del 1870, esteso per 4mila 500 ettari, come uno dei quattro depositi in Italia sede per la produzione, l’allevamento e l’addestramento dei cavalli destinati ai reparti dell’Esercito italiano.
A oggi, quello di Grosseto è rimasto l’unico centro italiano in cui nascono e vengono allevati cavalli dell’Esercito destinati a scopi istituzionali, all’attività sportiva agonistica e all’addestramento degli allievi delle accademie militari. Il Cemivet, ricorda la nota depositata e approvata dal Consiglio, ha anche ottenuto il riconoscimento del ministero delle Politiche agricole, forestali e del turismo quale migliore allevamento del Paese di cavalli di razza Sella italiano. L’Ordine del giorno impegna sindaco e giunta “a sensibilizzare il ministero della Difesa e i vertici militari così da mantenere in essere e favorire il potenziamento delle attività svolte all’interno del Cemivet di cui alcune abbiamo visto possedere un forte impatto sociale”.
Inoltre, il documento impegna sindaco e giunta, considerato il valore identitario e occupazionale, a “impedire il trasferimento dell’attività di allevamento cavalli del Cemivet da Grosseto verso altre sedi”. Al Cemivet, il 7 ottobre del 2019 fu concessa la cittadinanza onoraria. Inoltre, il 3 febbraio dello scorso anno l’intero Consiglio comunale si tenne proprio all’interno della struttura militare.