GROSSETO – Presentate questa mattina a Vinitaly, nello spazio dedicato alla Regione Abruzzo, la XXXII edizione della rassegna-degustazione nazionale dei vini biologici e biodinamici e la VI rassegna-degustazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette di Legambiente.
Il lancio degli importanti appuntamenti all’insegna della produzione di vino di qualità e sostenibile realizzati in collaborazione con l’Università di Pisa è avvenuto alla presenza di Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente; Alessandro Nicodemi, presidente Consorzio tutela vini d’Abruzzo; Angelo Radica, presidente Città del vino; Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio; Riccardo Ricci Curbastro, presidente Equalitas; Silvano Brescianini, azienda agricola Barone Pizzini; Camillo Zulli, direttore Bio Cantina Orsogna; Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente.
Organizzata da trentadue anni, la rassegna-degustazione nazionale dei vini biologici e biodinamici di Legambiente coinvolge numerosi produttori e, oltre a quello di premiare i migliori vini biologici e biodinamici del Paese, ha lo scopo di spronare le istituzioni a lavorare affinché la sostenibilità ambientale del settore vitivinicolo vada di pari passo con quella economica, sollecitando i decisori politici a mettere a disposizione misure e strumenti attraverso cui fare fronte alle conseguenze della crisi climatica e sostegni concreti a chi sceglie di imboccare la strada della sostenibilità e del bio, perseguendo gli obiettivi stabiliti dall’Europa con le strategie From farm to fork e Biodiversity 2030.
La rassegna-degustazione nazionale dei vini dei Parchi e delle aree protette rappresenta, invece, un itinerario di conoscenza di alcune delle migliori produzioni dei vini prodotti in aree di particolare pregio ambientale e dimostra che scommettere sull’agroecologia è la strada maestra per proteggere e valorizzare la natura e raggiungere gli obiettivi al 2030 su clima e biodiversità. Un percorso che vuole far conoscere le eccellenze del settore vinicolo presenti nelle più suggestive realtà dello Stivale in cui, oltre alla tutela della biodiversità, si pratica agricoltura di eccellenza con produzioni di grande qualità. Una costruzione di consapevolezza diffusa e un’operazione di valorizzazione di percorsi di qualità che, nell’opinione dell’associazione del cigno verde, meritano spazio e visibilità.
“Avere l’opportunità di raccontare nell’ambito di una manifestazione di rilievo internazionale come Vinitaly le rassegne-degustazioni nazionali di Legambiente – ha dichiarato Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente – è sempre un grande orgoglio. La nostra associazione ha l’ambizione di poter affermare di aver contribuito a inclinare il piano delle produzioni vitivinicole a favore della sostenibilità. Le prime edizioni della rassegna-degustazione dei vini bio ci narravano come visionari. Oggi, questo tipo di produzione è diventata un must sui mercati nazionali e internazionali. Il vino biologico made in Italy attualmente rappresenta il 19% dell’esportazione globale di agroalimentare bio. Consorzi come Franciacorta e Vino Nobile di Montepulciano hanno raggiunto rispettivamente il 55,6% e il 52% di produzione bio e l’eccellenza di Bio Cantina Orsogna 100% bio. Un percorso di successi di certo non privo di difficoltà, a partire dalla necessità di risorse a sostegno delle realtà che decidono di intraprendere la strada della transizione. Su questo fronte, da parte delle istituzioni serve un impegno strutturale attraverso il quale garantire a produttrici e produttori stabilità e futuro.”
“Valorizzare le migliori etichette biologiche e biodinamiche d’Italia significa dare spazio e visibilità a un vino buono, pulito e giusto, in grado di tenere saldamente insieme il valore dell’identità territoriale delle denominazioni d’origine a quello della sostenibilità del biologico, fondamentale per la tutela della fertilità del suolo, della biodiversità e per il contrasto al cambiamento climatico. Nella stessa direzione – ha aggiunto Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – va la rassegna-degustazione dei vini dei Parchi e delle aree protette, iniziativa che consente alle produzioni di alcune tra le più suggestive realtà del nostro Paese di farsi conoscere e riconoscere dal grande pubblico.”
Nell’ambito degli incontri della giornata dedicati alla viticoltura sostenibile e di qualità, spazio anche all’iniziativa “Tutelare la biodiversità e migliorare la fertilità dei suoli per favorire il benessere delle persone e garantire la salute del Pianeta” organizzata dalla Bio Cantina Orsogna, realtà del settore biodinamico riconosciuta internazionalmente, caratterizzata da una forte attenzione alla tutela della biodiversità e alla fertilità del suolo ed esempio concreto di successo sul fronte della competitività e della sostenibilità ambientale, e Legambiente. Coordinato da Antonio Nicoletti, responsabile aree protette Legambiente, il panel ha registrato la partecipazione di Alessandro Piccolo, direttore del centro interdipartimentale di ricerca dell’Università di Napoli – Federico II; Rosanna Tofalo, professoressa associata di microbiologia presso la facoltà di Agraria – Dipartimento di bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali dell’Università degli studi di Teramo; Michele Scognamiglio, specialista in scienza dell’alimentazione, biochimica e patologia clinica; Camillo Zulli, direttore ed enologo Bio Cantina Orsogna; Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente. A discutere del tema, sono stati Elena Sico, direttrice del Dipartimento agricoltura della Regione Abruzzo; Pietro Gasparri, direttore dell’ufficio Pqai – Disciplina generale e coordinamento in materia di attività agricole eco-compatibili; Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente.