GAVORRANO – “Una delle peggiori esperienze di mala amministrazione che si può raccontare a Gavorrano, è certamente quella dei garage di Caldana. Vicenda nata nel 1996, ancora oggi inconclusa con innegabili ed inevitabili disagi ai cittadini interessati”. A dichiararlo sono i consiglieri comunali di opposizione Andrea Maule, Giacomo Signori, Chiara Vitagliano e Claudio Asuni.
“Circa trent’anni fa – affermano i consiglieri – il Comune espropria un terreno posto in prossimità della Chiesa di San Biagio; terreno su cui insistono alcune private autorimesse. Nei piani dell’amministrazione vi è l’intento di creare un parcheggio pubblico ed alcuni garage in sostituzione delle autorimesse demolite. Tutto fatto, parcheggio e garage. Ma come al solito, a Gavorrano è frequente, il Comune non perfeziona l’esproprio ed il terreno su cui insistono i garage resta in carico ad un privato. In sintesi, i garage sono dei privati cittadini, ex titolari delle autorimesse demolite nel 1996, ma sono edificati sul suolo di un terzo soggetto”.
“Vicenda che si trascina da quasi trent’anni, con aberrante lassismo dell’Ente – dichiarano -. A smuovere l’Ente ci pensa però il legale del proprietario del terreno, il quale ha rinnovato la diffida per procedere con la conclusione di un accordo transattivo in mancanza del quale verrà promossa azione di risarcimento danni nei confronti dell’Ente per un totale di circa 130mila euro. Tutto ciò viene descritto e riassunto nella delibera di Giunta n. 39 del 27.02.2024 avente ad oggetto “Tentativo di composizione bonaria di una controversia relativa al procedimento di esproprio dei terreni censiti al foglio 180 del Nct di Gavorrano””.
“Nell’intento di fare adeguata chiarezza su quanto in essere, il Gruppo “Noi, per Gavorrano!” ha presentato una interrogazione al sindaco Ulivieri, con primo firmatario il consigliere caldanese Giacomo Signori. Al sindaco viene chiesto di fornire un dettagliato quadro sullo stato dell’arte del contenzioso. Viene poi chiesto di indicare quello che può essere il reale ed effettivo rischio di soccombenza all’eventuale giudizio. Certo è che per le casse del Comune una eventuale azione di risarcimento danni del valore di circa 130mila euro sarebbe l’ennesima beffa per i cittadini gavorranesi, chiamati a pagare con propri soldi i grossolani errori di chi da decenni amministra il nostro territorio”.