GROSSETO – Meccanico o elettrauto? Nasce la figura del “meccatronico” e gli imprenditori devono adeguarsi alle norme per sfruttare questa opportunità. Il 5 gennaio 2013 è entrata in vigore la legge 224 dell’11 dicembre 2012 che prevede novità per il settore dell’autoriparazione e introduce la nuova figura del “meccatronico”. Viene così modificata la struttura della legge 122 del ’92 che individuava per gli autoriparatori quattro tipologie di attività: meccanica, elettrauto, carrozzeria e gommista. Adesso diventano tre, cioè meccatronica, carrozzeria e gommista. La nuova disposizione prevede infatti l’unificazione delle sezioni “meccanica e motoristica” ed “elettrauto” in un’unica sezione denominata “meccatronica”.
«In questo modo – commenta Emiliano Calchetti, funzionario di Confartigianato Imprese Grosseto – la normativa si allinea alla realtà. Negli ultimi 15 anni, con la massiccia diffusione dell’elettronica nei veicoli, un’officina meccanica non può praticamente operare senza avere competenze specifiche anche su centraline o circuiti elettrici o elettronici».
Meglio ridefinire i ruoli, quindi: «La nuova legge – afferma Enrico Trebbi, presidente provinciale Autoriparatori Confartigianato – riconosce e valorizza la professionalità e l’immagine dell’autoriparatore che al giorno d’oggi è un tecnico specializzato ed esperto, anche di elettronica. Un’evoluzione indispensabile verso la figura del ‘tecnico di diagnosi’, capace, preparato e continuamente aggiornato».
La nuova legge contiene disposizioni per le attività che, alla data di entrata in vigore, sono iscritte nel registro delle imprese o nell’albo delle imprese artigiane, precisando che: se le aziende sono abilitate sia alle attività di meccanica e motoristica che a quelle di elettrauto possono svolgere di diritto la nuova attività di “meccatronica”. Se invece risultano abilitate solo all’attività di meccanica e motoristica oppure solo a quella di elettrauto possono proseguire le rispettive attività per i cinque anni successivi all’entrata in vigore della legge (5 gennaio 2013): entro quel termine però chi è preposto alla gestione tecnica dell’impresa deve frequentare (con esito positivo) un corso professionale relativo all’abilitazione di cui non è in possesso. Infine se la persona che si occupa della gestione tecnica, anche se titolare dell’impresa, ha già compiuto cinquantacinque anni alla data del 5 gennaio 2013, può proseguire l’attività per la quale è abilitata fino alla pensione di vecchiaia. Confartigianato offre anche assistenza a tutti coloro che hanno intenzione di aprire una nuova attività: in questo caso le disposizioni sono ancora diverse.