ORBETELLO – «La donazione del Mulino al Comune di Orbetello da parte degli eredi Consani, a quanto risulta dai documenti al momento disponibili, deve essere perfezionata e quindi il bene non è nella proprietà dell’Ente». A farlo sapere l’amministrazione comunale lagunare a seguito di un’indagine molto accurata predisposta per accertare la fattibilità di alcuni lavori di cui necessita il celebre monumento lagunare.
«Il Mulino non è nostro – spiega il consigliere delegato ai lavori pubblici, il senatore Roberto Berardi – in quanto sono stati rinvenuti tra gli archivi storici della conservatoria gli atti di donazione unilaterale da parte degli eredi di Gino Consani nel 1967, avvenuta in assenza di rappresentanti del Comune, ma alla presenza di testimoni. La donazione in conservatoria, quindi, non risulta accettata a quel tempo dal Comune e neanche nei 10 anni successivi, il tempo massimo in cui la pratica poteva essere perfezionata».
«Nel 1967 – illustra Berardi – il Comune di Orbetello era retto dal commissario straordinario Salvatore Riccieri. La delibera di giunta n. 62 del 12 gennaio 1967 approva la donazione e demanda agli atti successivi il perfezionamento, tra cui l’acquisizione dell’autorizzazione a procedere a cura della Prefettura. In una delibera di consiglio del luglio 1967 dello stesso commissario, si richiama la delibera di giunta e il Decreto Prefettizio n. 20360/Div.2^ del 28.06.1967 che autorizza il Comune ad accettare la donazione ed è di questo importante documento che non si è ancora trovata traccia, ma lo stiamo cercando. Di fatto, però, non si trovano altri atti ufficiali che deliberano di procedere all’accettazione della donazione e quindi dell’immissione in possesso e le donazioni teoricamente devono essere accettate entro il decimo anno, cosa che alla conservatoria non risulta avvenuta».
«Da mesi siamo in contatto con tutti gli Enti preposti – aggiunge il sindaco Andrea Casamenti – tra cui Soprintendenza e Demanio, nel tentativo di districare questa intricata vicenda burocratica. In quasi 60 anni mai nessuno prima di noi si era reso conto del problema ma, una volta scoperto dalla nostra amministrazione comunale, deve essere necessariamente risolto affinché il Mulino, una volta per sempre, entri a pieno titolo fra i beni nella piena disponibilità della cittadinanza e quindi il Comune possa prendersene cura in modo adeguato».
«In questo momento – conclude il primo cittadino – stiamo lavorando su due fronti: stiamo continuando a cercare altri eventuali documenti e stiamo contattando gli eredi in vita di Consani per capire quale sia la strada più semplice per risolvere la questione. Dopo e solo dopo sarà possibile mettere in atto l’intervento di manutenzione straordinaria sulle pale del Mulino».