di Barbara Farnetani
GROSSETO – Fiducia in calo anche di 20 punti percentuali nei sindaci italiani mentre a Grosseto “tiene” Emilio Bonifazi che perde solo il 2,5% rispetto alla classifica dello scorso anno e il 2,8 rispetto al risultato elettorale. È quanto emerge dalla classifica che ogni anno viene stilata dal Sole 24 Ore sul gradimento degli Italiani rispetto ai propri sindaci. La graduatoria, stilata dal Governance Poll vede una generalizzata riduzione della fiducia che colpisce ben i due terzi dei sindaci. Sembra dunque che persino la figura istituzionale generalmente più amata dagli Italiani sia in difficoltà travolta forse dalla crisi o dal sentimento di antipolitica che pure sta interessando tutta Italia.
A cavarsela indenni solo coloro che sono freschi di elezione e Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, che continua a mietere consensi tra i suoi concittadini con un gradimento del 72%, seguito da Leoluca Orlando, al 71 e Marco Zambuto di Aghrigento al 70 che se perde il 4,7% rispetto al giorno delle elezioni guadagna il 21 se confrontato con la classifica del 2011. Al 66% il sindaco di Verona Flavio Tosi, che però, caso più unico che raro, guadagna l’8,7% rispetto alla tornata elettorale. Bonifazi si piazza a metà classifica, di fatto però il sindaco del capoluogo maremmano non perde appeal, visto che è sceso dal 57,3% del risultato elettorale, al 54,4% del Governance Poll 2012, un calo quasi fisiologico del 2,8%, un risultato quasi lusinghiero se confrontato con il meno 21% di Taranto e Alessandria, o con un calo che oscilla tra l’11 e il 12% in meno di Foggia e Crotone o del giovane Massimo Zedda di Cagliari che dal 2011 perde il 12%.
Insomma, chi nel 2011 ha votato Bonifazi, di fatto, almeno da quanto emerge dal rapporto stilato dal Sole 24 Ore, lo rifarebbe, e la maggior parte dei Grossetani è tutt’ora dalla sua parte oltre che sostanzialmente soddisfatta del suo operato. Fanalino di coda della classifica del Sole 24 Ore Giovanni Battista Mongelli, sindaco di Foggia che scende al 42% dal 53,4 della tornata elettorale, con un meno 3% sul 2011 e addirittura l’11% rispetto al risultato uscito dalle urne.