di Barbara Farnetani
FOLLONICA – Avrebbero potuto portar via una mano a chi li avesse accesi, ma anche, se si fosse verificato un incidente, far saltare l’intero capannone in cui erano stoccati, e anche quelli a fianco. Maxisequestro di fuochi d’artificio e manufatti esplosivi da parte della tenenza di Follonica, che il 31 dicembre ha denunciato due uomini per detenzione illecita di esplosivi. Imponente la quantità sequestrata: 24 chili, 22 dei quali composti da bombe carta e manufatti esplodenti. 400 pezzi, 150 cipolle, 150 mezza botta, e 100 track di vecchia generazione, oltre a vari prodotti senza marchio CE. Vere e proprie bombe estremamente pericolose se si considera che una cipolla contiene al suo interno 125 grammi di polvere esplosiva, un potenziale capace di menomare gravemente e in maniera permanente chi ne venisse colpito.
Proprio in vista dell’ultimo dell’anno e della diffusione di questo genere di “giochi”, spesso anche in mano di adolescenti, i Carabinieri della tenenza di Follonica hanno intensificato le indagini e l’attività investigativa individuando due soggetti: un imprenditore edile follonichese di 33 anni e un agente di commercio di 35 originario di Napoli. I due, che si approvvigionavano probabilmente nella zona di Napoli, avevano stoccato i fuochi nel capannone dell’imprenditore, nella zona industriale di Follonica, ma anche nell’auto e nell’abitazione. Il materiale, tutto assolutamente fuori dal commercio legale, aveva un potenziale esplosivo micidiale e avrebbe potuto far saltare in aria ben più del capannone in cui era custodito. Basti pensare che i botti meno “potenti”, i trick track, hanno al loro interno 40 grammi di polvere pirica. Si tratta di uno dei più grossi sequestri di fuochi d’artificio illegali che si siano avuti in Maremma negli ultimi anni. Tra l’altro non è da escludere che i due avessero già venduto parte del materiale nei giorni precedenti, anche se il grosso della vendita doveva avvenire, probabilmente, proprio nell’ultimo giorno dell’anno.
I botti sequestrati verranno stoccati probabilmente nel deposito di munizioni delle Versegge o in qualche altro luogo autorizzato a contenere materiale pericoloso di questo genere.