di Lorenzo Falconi
GROSSETO – “Cambiare è possibile” era il suo slogan, ma alla fine non è riuscito a tirare fuori il coniglio dal cilindro, per quella che sarebbe stata una sorta di impresa politica. Marco Simiani (nella foto) raccoglie consensi in quantità, ma all’atto finale i numeri non danno ragione all’outsider delle Primarie del Pd in provincia di Grosseto. Il candidato che veniva inquadrato come il vero rivale di Luca Sani, parlamentare uscente, ha provato fino in fondo ad ingaggiare un bel testa a testa, prima di affidare al suo profilo di Facebook il commento del risultato. «E’ stato bello provarci – scrive Simiani -, ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno sostenuto e che hanno condiviso con me questa bellissima esperienza, con la consapevolezza che quello che abbiamo costruito possa servire alla crescita di una nuova classe dirigente in questa provincia».
Traspare un velo di amarezza quindi, ma anche la volontà di non gettare al vento tutto il lavoro svolto in questi mesi, a partire dall’appoggio dato a Renzi con la nascita di un comitato cittadino, fino all’ambiziosa sfida di arrivare in Parlamento. A Simiani il grande salto non è riuscito, malgrado i numeri alla fine siano importanti e anche perché, a guardar bene, in queste primarie si è battuto, con il suo gruppo, da solo contro il gioco di squadra di un intero partito. La nuova classe dirigente tanto invocata per ora non fa breccia all’interno del Pd, ma non è da escludere che siano state gettate le basi per qualcosa di diverso già a partire da domani.